Nel 2024 a Trapani non sono stati versati oltre 56 mila euro di tassa di soggiorno. Un dato ufficiale, certificato dalla Determina comunale n. 1377 del 17 aprile 2025, che racconta una realtà ormai consolidata: il turismo cresce, ma le entrate no. Rispetto al 2023, l’evasione è aumentata del 15%, e la tendenza sembra peggiorare.
Si tratta di risorse che sarebbero dovute entrare nelle casse comunali, destinate, in teoria, a finanziare servizi per i turisti e per la città: promozione, decoro urbano, pulizia delle spiagge. Invece restano sospese, tra accertamenti contabili e speranze di riscossione, mentre gli operatori che rispettano le regole continuano a pagare anche per chi non lo fa.
Il controllo è avvenuto tramite il portale Stay Tour, che consente di monitorare in tempo reale le dichiarazioni degli operatori. Ma nonostante lo strumento esista, nessuno pare aver incrociato i dati, inviato solleciti o attivato sanzioni in tempo utile. Così si arriva a primavera 2025 per accorgersi che, per tutto l’anno precedente, c’è chi ha incassato dai turisti senza versare un euro al Comune.
E non è una novità. Nel 2023, ad esempio, l’ammanco era già stato di 49.508 euro. Una cifra che da sola supera la somma delle evasioni registrate tra il 2019 e il 2022: 30 mila euro nel 2019, 1.200 nel 2020 (anno del Covid), 2.600 nel 2021 e 4.800 nel 2022. Dati che dimostrano come il problema fosse noto da tempo, ma poco contrastato.
A rendere la situazione ancora più complessa è l’universo parallelo dell’extralberghiero. A Trapani ci sono oltre 440 strutture alberghiere, ma negli ultimi dieci anni il numero di B&B, case vacanze e affitti brevi è triplicato. Solo su Booking, nel 2024, risultano almeno 400 strutture attive. Molte pagano regolarmente, altre no. Alcune non sono nemmeno dichiarate. Altre affittano in nero, senza rilasciare ricevute, né registrare i pernottamenti.
Già anni fa era stato creato un nucleo della polizia municipale – il VAR, Valutazione delle Attività Ricettive – con l’obiettivo di incrociare i dati e individuare i “furbetti”. Ma i numeri dicono che serve un cambio di passo. Anche perché l’Amministrazione, quando prova a intervenire, incontra resistenze.
È successo a dicembre 2024, quando il Consiglio Comunale ha modificato il regolamento, eliminando le esenzioni stagionali: dal 1° gennaio 2025 la tassa di soggiorno si paga tutto l’anno, anche in bassa stagione. La delibera è stata approvata dopo due giorni di polemiche e una notte intera di ostruzionismo. La minoranza – con Maurizio Miceli, Nicola Lamia, Gaspare Gianformaggio (Fratelli d’Italia) e Tore Fileccia (oggi passato ad "Amo Trapani") – ha tentato in ogni modo di bloccare l’atto, presentando 180 emendamenti, 12 dei quali discussi in aula durante una maratona di 10 ore.
Alla fine, il regolamento è cambiato. Ma il contesto resta fragile. Mancano controlli sistematici, sanzioni rapide, trasparenza sui dati. E Trapani, città a vocazione turistica, continua a perdere risorse fondamentali. Ogni euro non incassato è un’occasione sprecata: per offrire migliori servizi, per valorizzare il territorio, per garantire equità tra chi lavora rispettando le regole e chi, invece, le ignora.