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04/05/2025 02:25:00

Marsala, degrado al parco archeologico: la deputata M5S lo scopre dopo due anni

 Et voilà magicamente, meglio tardi che mai, una deputata della Regione Siciliana del M5S si è accorta del parco archeologico di Marsala.

È  Cristina Ciminnisi che per 7 anni è stata una collaboratrice parlamentare presso l'ARS, professione che ha svolto per i pentastellati, per poi fare il salto di qualità nel 2022 diventando abitante di Palazzo dei Normanni. È indiscutibile che il sito culturale non goda di buona salute. Giova rammentare che un ex grillino dal 2016 al 2018 Alberto Samonà, poi transitato nella Lega, è stato assessore ai beni culturali e dell'identità della Regione Siciliana dal 2020 fino al termine della 17^ Legislatura. Lo stesso che nell'aprile del 2021 fece parte del tavolo tecnico di lavoro tra la Regione, la direttrice del Parco, Anna Maria Parrinello, il sindaco di Marsala Massimo Grillo e l'assessore ai Beni culturali del Comune Arturo Galfano per "valorizzare il parco archeologico lilibeo".

Samonà fu sempre lui che nel 2020 manifestava orgoglio in occasione della riapertura del Baglio Tumbarello- Grignani per la rassegna teatrale Agorai del mare in quanto: "segno di recupero del patrimonio, momento molto significativo per la comunità lilibetana", chiuso da quasi vent'anni per lavori di ripristino, fu riaperto al pubblica aggiungendo "grazie alla collaborazione delle diverse istituzioni e dei cittadini che, attraverso interventi diretti nella realizzazione delle opere di pulizia e bonifica, ne hanno accelerato la riapertura. Ripartire dai luoghi della cultura, curare il patrimonio regionale con le attenzioni che riserviamo al nostro privato, è un segno tangibile del desiderio di riappropriarsi della propria storia, dimostrazione concreta di coesione sociale che si esprime attraverso una cittadinanza attiva verso cui sempre tutti noi dobbiamo tendere".

Eppure la deputata, allora, sosteneva che la sua cooperazione "mi permette di conciliare la mia passione per la politica e la mia formazione giuridica". La Ciminnisi poi si presentò in questi termini nella campagna elettorale del 2022: "Noi abbiamo scelto soltanto candidati che si identificano nel territorio, nessuno proviene da altre realtà così come hanno fatto gli altri partiti, niente seggi assicurati, ma ricerca del consenso attorno al nostro programma". Evidentemente Baglio Anselmi, Tumbarello- Grignani -nuovamente serrato- e dintorni per la Ciminnisi non erano luoghi integranti del territorio se ci ha impiegato 31 mesi, più la campagna elettorale per venire a conoscenza delle brutte condizioni in cui versano.  Tre attori non ci sono più -Samonà, Parrinello e Galfano - è rimasto solo Grillo, l'attenzione della Ciminnisi allora era rivolta altrove. È proprio vero, meglio tardi che mai.


Vittorio Alfieri