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06/05/2025 12:00:00

Per Pantelleria 2050 l'Isola resta fuori dalla Provincia: "occasione persa e responsabilità evidenti"

 "Pantelleria è lontana". Non solo geograficamente, ma oggi più che mai politicamente. Nella tornata elettorale di secondo livello per il rinnovo del Libero Consorzio Comunale di Trapani – l’ente che ha preso il posto delle ex Province – l’isola rimane fuori dai giochi. Nessun rappresentante eletto. Nessuna voce. Nessuna tutela.

Un’assenza che pesa, e che Pantelleria2050, movimento civico sempre più critico verso l’amministrazione comunale, definisce senza mezzi termini “un’occasione persa e una responsabilità evidente”.

 “L’isola, priva di autorevolezza, non è riuscita a far eleggere alcun rappresentante”, si legge nella nota stampa. Il risultato? L’ennesima conferma dell’“isolamento politico” in cui versa Pantelleria e della “totale disconnessione dalla terraferma”.

Uno scenario, secondo il movimento, che non può più essere ignorato. Perché il Libero Consorzio non è un ente di facciata: gestisce strade, scuole, patrimonio immobiliare. E tra i nodi ancora irrisolti spicca il caso dell’ex Hotel Myriam, struttura in stato di abbandono nel cuore del centro urbano, simbolo – loro parole – “di potenziale sprecato e incuria”.

C’era stato un tentativo, ricordano da Pantelleria2050, durante la gestione commissariale: un accordo per trasferire l’immobile al Comune e avviare un percorso di valorizzazione, con l’ipotesi concreta di realizzare una RSA. Ma tutto è rimasto in stallo. E ora, con il nuovo presidente del Libero Consorzio – il mazarese Salvatore Quinci – qualcosa potrebbe (o dovrebbe) cambiare.

“Auguriamo buon lavoro al dott. Quinci”, scrive il movimento, sottolineando i buoni rapporti istituzionali che in passato lo avevano legato all’allora sindaco Vincenzo Campo, con risultati tangibili come la riattivazione della tratta marittima Mazara-Pantelleria. Una linea che, nel silenzio generale, aveva rappresentato un piccolo segnale di contatto tra isola e Sicilia occidentale.

Ma oggi, il clima è ben diverso. Perché se da un lato si guarda a Quinci come possibile interlocutore per il rilancio del Myriam e non solo, dall’altro Pantelleria2050 non fa sconti a chi, secondo loro, ha lasciato sguarnita l’isola proprio nel momento decisivo: il sindaco Vincenzo d’Ancona e la sua amministrazione.

“Non sono stati in grado neppure di garantire una rappresentanza istituzionale dell’isola”, accusano. “E questo in un ente che incide sul futuro dei nostri giovani, delle infrastrutture, della dignità stessa del nostro territorio”. Un attacco diretto, che mette a nudo una frattura politica profonda.

“Pantelleria e i suoi abitanti non meritano tutto questo”, conclude amaramente la nota. Ma intanto, il danno è fatto: l’isola è fuori dai radar della Provincia. E il futuro – se resta solo nelle mani dell’amministrazione locale – rischia di essere sempre più stretto, più immobile, più isolato.