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07/05/2025 10:05:00

 Bronzi di Riace trovati nel mare siciliano? la procura apre un'inchiesta

La storia dei Bronzi di Riace, uno dei più straordinari ritrovamenti archeologici del XX secolo, potrebbe essere riscritta. Secondo una recente inchiesta giornalistica trasmessa da Speciale Tg1 su Rai 1, i celebri guerrieri in bronzo non sarebbero stati scoperti nelle acque calabresi, come da narrazione ufficiale, bensì al largo di Brucoli, nel mare di Sicilia. La clamorosa ipotesi ha spinto la Procura di Siracusa ad aprire un fascicolo esplorativo, modello 45, per effettuare accertamenti sui fatti risalenti al 1971.

L’inchiesta e la pista dell’archeomafia
Il servizio Rai ha portato alla luce possibili intrecci tra il ritrovamento dei Bronzi e una rete di trafficanti d’arte legata alla cosiddetta archeomafia. Un sistema criminale composto, secondo quanto ipotizzato, da boss siciliani e calabresi, con contatti internazionali in Italia e negli Stati Uniti. Una tesi suggestiva ma supportata da una serie di testimonianze e presunti indizi.

Le teorie degli archeologi americani
L’idea che i Bronzi non siano stati ritrovati nelle acque calabresi non è del tutto nuova. Già negli anni ’80, gli archeologi americani Robert Ross Holloway e Anne Marguerite McCann avevano sollevato dubbi sull’origine del rinvenimento. Recentemente, nuove testimonianze hanno riacceso il dibattito. Tra queste, quella di Mimmo Bertoni, ristoratore, che racconta: "Io le ho viste caricate da una barca piccola ad una più grande: quattro statue erano coperte, una si vedeva chiaramente, con la lancia, l’elmo e lo scudo. Un’immagine rimossa per anni, ma altre persone la ricordano."

La fotografia che fa discutere
A rafforzare l’ipotesi del ritrovamento a Brucoli, una fotografia che ritrae una statua bronzea alta circa due metri, somigliante al cosiddetto “Bronzo A”, sollevata da due sommozzatori. Sullo sfondo, si riconosce chiaramente il profilo dell’Etna e una nave ancorata nei pressi della Brucoli del 1971.

Le analisi scientifiche
Anche la scienza contribuisce a complicare la vicenda. Il medico ed esperto di bronzistica greca Anselmo Madeddu, in collaborazione con l’Università di Catania, ha condotto un’analisi geochimica dei residui di terra presenti nei punti di saldatura delle statue. I risultati indicherebbero una compatibilità con i limi prelevati nell’area siracusana, alimentando ulteriori dubbi sulla localizzazione ufficiale del ritrovamento.

Un mistero ancora aperto
Mentre la Calabria si prepara a celebrare i 50 anni dal ritrovamento ufficiale dei Bronzi di Riace, l’inchiesta della Procura di Siracusa getta nuove ombre su uno dei simboli più iconici del patrimonio culturale italiano. Saranno gli accertamenti in corso a stabilire se si tratta solo di suggestioni o della verità finora celata dietro uno dei più affascinanti enigmi dell’archeologia mediterranea.