Attesa per il congresso regionale del Partito Democratico, non sarà della partita Antonello Cracolici. Ieri pomeriggio ha annunciato il suo ritiro dalla corsa alla segreteria regionale, una conferenza stampa per essenzialmente dire alcune cose: il partito nazionale è assente e non ha mostrato interesse a capire quali equilibri si muovono in Sicilia. Per il Nazareno, quasi, non si discute la figura dell’attuale segretario Anthony Barbagallo: "Se il destino del Pd in Sicilia non interessa alla segreteria nazionale, vada come deve andare, io ce l’ho messa tutta”.
Cracolici però avvisa: non è interessato alla corsa regionale per la segreteria ma certamente battaglierà.
Tutti i nodi
Il parlamentare regionale dem, presidente della Commissione antimafia, non gira attorno alle parole, come suo fare, e oltre a notare disinteresse dal Nazareno, che lui stesso definisce imbarazzante, parla di scontro all’interno del partito, che si consumerà e che assumerà i toni di una contrapposizione forte.
Nessuna iniziativa condivisa dunque, restano le spaccature e resta un partito che ha anime diverse ma soprattutto faide interne. Cracolici va oltre e affronta il problema senza filtri: “Temo che si voglia fare un piccolo partito in Sicilia che conviene controllare. Bisogna avere il coraggio di guardare alla Sicilia che c’è, che significa guardare a chi aveva sostenuto l’esperienza di governo e oggi, dalla sanità all’ambiente, si è ricreduto”.
Chiosa in maniera incontrovertibile: “Mi pare si voglia fare una piccola filiale di partito nazionale. E le piccole filiali prima o poi chiudono”.
La sottolineatura amara
Cracolici parla di situazione stucchevole: “Si troverà la candidatura alla quale io aderirò. Sembra che in questo nostro partito stia prevalendo una cultura molto pericolosa, molto settaria. C'è un moralismo da marciapiede che vedo diffondersi sempre più. Per queste ragioni ritengo che non ci siano le condizioni per mantenere in campo la mia disponibilità. Temo che questo sarà un congresso che durerà a lungo e che potrà avere strascichi nella vita del nostro partito, mi auguro solo che il mio sia un timore sbagliato. So che la mia decisione metterà in difficoltà qualcuno e in tal senso ringrazio quelle migliaia di persone che spontaneamente avevano raccolto firme in tutta la Sicilia a favore della mia candidatura”.
A firmare la discesa in campo di Cracolici c’erano la deputata nazionale Stefania Marino, Marica Cirone direzione nazionale, il presidente della comunità di Sant’Egidio Emiliano Abramo, Bruno Marziano, Giovanni Panepinto, Filippo Panarello, Camillo Oddo, Franco Piro, tutti ex parlamentari regionali.
Barbagallo resta in campo
C’è la sua ricandidatura per guidare i dem, la sua mozione è sposata da tutta l’area Schlein della Sicilia, da solo due parlamentari regionali: Nello Dipasquale e Dario Safina. A questi si aggiungono i parlamentari nazionali Peppe Provenzano, Antonio Nicita, Giovanna Iacono, l’ex eurodeputato Pietro Bartolo, l'ex parlamentare regionale Antonella Milazzo, il dirigente Sergio Lima.
Per Barbagallo bisogna ricostruire “partendo dai circoli, dai giovani, per renderlo più aperto. Rigeneriamo il partito mantenendo la schiena dritta e le idee chiare. Sulla falsariga di quanto sta facendo anche a livello nazionale, la segretaria Elly Schlein. Alla mozione che mi sostiene non hanno aderito soltanto esponenti dell’area Schlein ma anche ma anche segretari di federazione, ma amministratori attuali o che lo sono stati in passato, sindaci, rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali. Con loro, ma non solo con loro, attueremo la rigenerazione del nostro partito, anche nel metodo e nel linguaggio per costruire l’alternativa a questa destra dilagante ma insensibile rispetto alle vere esigenze dei siciliani”.
Candidature
Alla segreteria regionale le candidature per la guida del partito dovranno essere inviate dalle entro il 9 maggio alle ore 12.00.
Non sarà un congresso che porterà unità al partito.