Un primario è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di dottoresse e infermiere e atti persecutori. Le immagini registrate dalle telecamere nascoste durante 45 giorni di monitoraggio hanno documentato 32 episodi di molestie. In pratica, ha detto la polizia, il dottore «compiva atti sessuali» con quasi tutte le donne che varcavano la porta del suo ufficio. Ora l’uomo si trova ai domiciliari su ordinanza di custodia cautelare. Le indagini sono state rese complesse dal clima di omertà che vigeva nel reparto. E accaduto a Piacenza.
A Milano un radiologo in pensione di 71 anni, che si fingeva ginecologo, e un altro uomo di 42 anni, sono finiti ai domiciliari per violenza sessuale di gruppo. Da quasi dieci anni i due complici adescavano ragazze facendo credere loro che volevano ingaggiarle come attrici in video promozionali di una clinica. La verità è che la clinica non esisteva, e le ragazze venivano visitate e filmate. Dalle analisi degli investigatori sulla casella email del “Centro Clinica Italia” è emerso, come si legge negli atti, che “135 sono le ragazze che avevano risposto” agli annunci on line e che, dunque, avrebbero subito i tentativi di adescamento. Almeno sei, poi, “si erano sottoposte” alle finte visite per i falsi video promozionali e avrebbero subito abusi e “delle quali almeno 3 avevano avuto più incontri nel corso del tempo”.
Un uomo di 48 anni, ex allenatore di pallavolo, è finito in carcere con l’accusa di plurima violenza sessuale ed estorsione. Secondo l’accusa, l’indagato, un uomo del comune pugliese di Barletta, avrebbe abusato, nel corso della sua carriera, di alcune giocatrici della sua squadra, alcune delle quali minorenni all’epoca dei fatti, approfittando di ruoli di fiducia e della fragilità di molte ragazze.