Dalla sua pagina Facebook, il sindaco di Castelvetrano Giovanni Lentini informa su come affronterà il degrado di Palazzo Pignatelli, sede del municipio, dopo anni di incuria e mancanza di sufficienti fondi comunali. Problema che avrebbe risolto accedendo a dei finanziamenti esterni, attraverso l’avvio di un progetto di efficienza energetica e riqualificazione. “Nonostante la consapevolezza dello stato in cui versa il palazzo – scrive Lentini - finora non sono stati mai intrapresi nel passato interventi progettuali specifici, né sono state avanzate richieste di finanziamento per affrontare le esigenze di recupero e riqualificazione di questa struttura”.
L’origine e lo sviluppo di questo progetto di efficientamento energetico non sarebbe però riconducibile alla sua amministrazione, ma a quella precedente di Enzo Alfano, al quale abbiamo fatto delle domande.
Dottor Alfano, davvero questo progetto è stato avviato durante la sua amministrazione?
Assolutamente sì. Il progetto prevedeva una sorta di cappotto dall’'interno, perché il palazzo è soggetto alla Soprintendenza dei Beni Culturali, oltre ad un intervento di efficientamento sul tetto. L’ambito di progettazione era Agenda Urbana per i finanziamenti Fesr 2014-2020 che rientravano nella Strategia di Sviluppo Urbano Sostenibile (SSUS) della Sicilia Occidentale. Oltre a quello di Palazzo Pignatelli, c’erano quelli per gli Uffici di Via Della Rosa e per la Scuola di via Ruggero Settimo a Castelvetrano, per gli uffici comunali ad Erice, per la scuola “G. Falcone” di Trapani...Tutte proposte progettuali ammesse in una graduatoria definitiva dal Dipartimento regionale dell’Energia nel giugno del 2022.
Però siamo nel 2025. Come mai i lavori a Palazzo Pignatelli non sono mai iniziati?
In un’interlocuzione con gli uffici tecnici comunali, la Regione aveva ritenuto che non ci fossero più i tempi tecnici di realizzazione. Inizialmente avevo temuto che tutto il lavoro svolto sarebbe stato vanificato. Ma i funzionari e l’assessore di allora ci rassicurarono che i fondi non sarebbero andati persi e che sarebbero rimasti nella disponibilità comunale. Non più con Agenda Urbana, bensì con il FUA (Fondo per l’Azione Urbana), il nuovo soggetto di autorità intermedia rappresentato da Trapani. Ci dissero che il progetto già pronto si sarebbe potuto realizzare subito dopo la costituzione del FUA. In ogni caso, bisogna sempre considerare che l’iter di diversi lavori pubblici finanziati spesso rallenta per svariati motivi, e i risultati si vedono dopo. Ma il lavoro preparatorio per questi interventi sull’eco-efficienza, che potevano risolvere anche problemi strutturali non di poco conto, era stato già fatto. Non è affatto vero dunque che “non è stato fatto mai niente”. C’era una progettazione avvenuta durante la mia amministrazione, ed è la stessa progettazione di cui ora sta fruendo il comune.
Davvero lei crede che il sindaco Lentini voglia mettere il cappello su risultati non propri?
No, io stimo molto l’avvocato Lentini. Credo che l’errore marchiano sia stato fatto da chi gli cura la comunicazione social. Poi, se qualche redazione pubblica i contenuti, rimanendo sorda alle richieste di rettifica, è una conseguenza che di questi tempi rischia di diventare frequente. In ogni caso non si tratta di stabilire meriti politici, ma quantomeno di non veicolare informazioni false. Perché poi sui social tutto si amplifica e diventa polemica.
Intanto però, come abbiamo scritto, nello stesso Palazzo Pignatelli c’è stato il crollo di un controsoffitto nei locali destinati all’ufficio legale del comune. Anche quelli erano lavori avviati durante la sua amministrazione?
Assolutamente no. Ho l’impressione che per riportare velocemente l’ufficio legale da piazza Matteotti a Palazzo Pignatelli siano stati fatti dei lavori affrettati. Infatti non c’è stato alcun intervento strutturale. Probabilmente il sindaco si sarà fatto convincere che sarebbe bastata una rinfrescata alle pareti per rendere l’ufficio igienicamente adeguato per il trasferimento. Consideriamo che le somme spese per questi ultimi lavori sono piuttosto modeste.
Però io non mi sognerei mai di fare polemica per questo piccolo crollo, muovendo accuse di tipo politico. Molti dovrebbero capire che non sempre l’intervento tecnico è consapevole responsabilità di un sindaco. Se le cose vanno male, a quest’ultimo non rimane di capire il perché e se qualcuno ha lavorato male o non ha controllato come avrebbe dovuto.
Egidio Morici