Dopo anni di attese, rinvii e annunci andati a vuoto, Mozia ha finalmente la corrente elettrica. Si è tenuta questa sera, domenica 11 maggio 2025, la cerimonia ufficiale di attivazione del collegamento dell’isola alla rete elettrica nazionale. L’evento, svoltosi al Museo Whitaker, ha visto la partecipazione del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, insieme ai vertici della Fondazione Whitaker, ai responsabili del progetto e ai rappresentanti istituzionali del settore energia e beni culturali.
Un traguardo atteso da oltre trent’anni, reso possibile grazie a un investimento del Dipartimento regionale dell’Energia nell’ambito del Programma Isole Minori, che ha assegnato complessivamente 15 milioni di euro per garantire servizi essenziali nei contesti insulari della Sicilia.
Un progetto strategico, a basso impatto ambientale
Il collegamento tra Mozia e la terraferma è stato realizzato con la tecnologia TOC – trivellazione orizzontale controllata, che ha permesso la posa di un cavo elettrico a 20 kV sotto il fondale dello Stagnone di Marsala, a una profondità di almeno 5 metri. L’opera è stata progettata per minimizzare l’impatto ambientale: la valutazione di incidenza (VINCA) ha confermato la compatibilità dell’intervento con l’habitat naturale della riserva.
«Quella dell’isola di Mozia è una pluriennale esigenza che da anni aspetta risposte concrete», ha dichiarato il presidente Schifani durante il suo intervento. «Con l’attivazione dell’elettrodotto si chiude finalmente un capitolo di ritardi e si aprono nuove prospettive: riduzione delle emissioni inquinanti, fine dell’uso del gruppo elettrogeno e un balzo in avanti nella fruizione turistica e culturale dell’isola».
Addio al gruppo elettrogeno, più luce per la cultura
Il momento simbolico della cerimonia è stato lo switch off del gruppo elettrogeno che fino a ieri forniva energia all’isola. Da oggi, invece, Mozia è pienamente interconnessa alla rete nazionale: sarà possibile ampliare le fasce orarie di visita, illuminare percorsi esterni e aree archeologiche, migliorare l’accoglienza per i visitatori e valorizzare ulteriormente il Museo Whitaker e il patrimonio archeologico dell’isola.
Durante l’evento sono intervenuti anche Paolo Matthiae, presidente della Fondazione Whitaker, Roberto Sannasardo, energy manager della Regione e responsabile del progetto, e i rappresentanti istituzionali Riccardo Guazzelli (Soprintendente ai Beni culturali di Trapani) e Vincenzo Ranieri (amministratore delegato di E-Distribuzione S.p.A.).
Una storia lunga trent’anni
L’idea di portare la corrente elettrica a Mozia risale agli anni ’90, ma fu bloccata per i timori sull’impatto ambientale nello Stagnone. Già nel 2010 la Regione aveva promesso: “Tra nove mesi Mozia avrà la luce”, ma anche allora l’annuncio si rivelò prematuro. Solo negli ultimi anni, grazie a una pianificazione tecnica più avanzata e al superamento dei vincoli ambientali, il progetto è diventato realtà.
La Fondazione Whitaker, proprietaria dell’isola, ha ottenuto la concessione demaniale per la posa del cavo, su una superficie di circa 227 metri quadrati. A Marsala e sull’isola sono state installate due cabine prefabbricate che garantiscono il corretto funzionamento del nuovo impianto.
Un nuovo futuro per Mozia
L’arrivo della corrente elettrica non è solo un miglioramento tecnico, ma un salto di civiltà e di opportunità per un sito archeologico tra i più preziosi del Mediterraneo. Mozia, antica colonia fenicia, diventa ora più accessibile, più sicura e più pronta ad accogliere turisti, studiosi e iniziative culturali.
L’energia arriva, finalmente. E porta con sé una nuova luce su uno dei luoghi simbolo della Sicilia antica.