Dentro al Partito Democratico volano stracci, da una parte la strategia di Anthony Barbagallo, area Elly Schlein, per tornare a fare il segretario regionale dei dem, con un documento firmato da alcuni deputati regionali, nazionali, e poi classe dirigente di partito. Dall’alta parte c’è chi ha deciso di non contrapporre alcuna candidatura, dopo il ritiro di Antonello Cracolici, ma di disertare il congresso. Una posizione questa volta che non potrà non passare inosservata a Roma, seppure abbiano deciso al Nazareno di non prendere in considerazione la disponibilità di Cracolici. I dissidenti, o i ribelli come si definiscono, non hanno alcuna intenzione di avallare posizioni o di legittimarle. Quindi zero presenza e niente voto espresso. Insomma, Barbagallo se lo voterà una parte del partito, rappresentando poi solo quella parte e non tutti i dem della Sicilia. Una magra consolazione per Barbagallo, che ha insieme al gruppo che lo sostiene fatto una forzatura.
Situazione inaccettabile
In conferenza stampa, a Palermo in via Bentivegna, i dissidenti hanno spiegato le loro ragioni. Il gruppo parlamentare all’ARS, guidato da Michele Catanzaro vede compatti i deputati Tiziano Spada, Fabio Venezia, Mario Giambona, Ersilia Saverino, Calogero Leanza, Giovanni Burtone. Tesi che viene sposata anche da Peppino Lupo, europarlamentare, Teresa Piccione, consigliera comunale a Palermo, Antonio Rubino, della Direzione nazionale. Chiedono chiarezza sulla votazione online all’assemblea di gennaio, in particolare richiedono l’annullamento di tutti gli atti dal 27 gennaio in poi.
Per Catanzaro “La situazione è diventata insopportabile e la segreteria Schlein continua ad essere sorda alla situazione che si è creata in Sicilia e al nostro grido d’allarme”.
Per Peppino Lupo si tratta di mancanza di rispetto delle regole: “Lo statuto del Pd prevede che l’elezione del segretario regionale coinvolga anche i non iscritti, vogliamo che vinca la democrazia”.
La risposta di Barbagallo
Non è tardata ad arrivare la risposta di Barbagallo: “ll rinnovamento e la rigenerazione del Pd sono una necessità e saranno la bussola di questo congresso e dell'azione della segreteria regionale. Ringrazio il corpo larghissimo e decisamente maggioritario del partito siciliano per aver sottoscritto la mia candidatura e la mozione congressuale presentata…Dispiace che una parte del partito abbia deciso di sottrarsi ma, con spirito di apertura e inclusione, cercheremo ostinatamente di coinvolgere tutti in questo processo".
Trapani lancia il congresso provinciale
Valeria Battaglia, vicesindaca di Partanna, è candidata alla segreteria provinciale del Partito Democratico di Trapani. Sul suo sono nome sono confluiti gli esponenti locali Dem che si riconoscono nell’area Schlein, insieme a una parte di militanti che in passato avevano sostenuto Bonaccini, segnando un incontro tra diverse sensibilità politiche interne al PD. Il congresso provinciale si avvia così verso una nuova fase, nella quale la figura dell’ingegnere Battaglia è emersa per esperienza amministrativa e visione politica. “Sono orgogliosa e onorata di essere stata indicata come candidata alla segreteria provinciale del Partito Democratico – ha dichiarato Valeria Battaglia –. Consapevole che si tratta di un incarico che va affrontato con senso di responsabilità, determinazione e spirito di servizio. Lavoreremo per un partito radicato nei territori, che torni ad essere casa delle istanze sociali e motore di partecipazione”. Battaglia ha ribadito la necessità di una linea politica chiara e vicina ai bisogni reali dei cittadini: “In un momento particolare di sfiducia e disillusione diffuse, è fondamentale riportare il Partito Democratico provinciale tra la gente, per renderlo protagonista di un nuovo cammino politico che sappia riconnettersi con i bisogni e le aspettative della società che vogliamo rappresentare. La nostra priorità sarà la centralità dei piccoli comuni, veri presìdi di comunità e democrazia. Vogliamo ripartire dalla difesa dei diritti, dagli ultimi, dai più deboli. Il PD deve essere presidio di equità e strumento di cambiamento reale”. “Non possiamo ignorare – ha concluso – la sfida della transizione ecologica e della tutela del nostro territorio. L’ambiente, l’agricoltura, il paesaggio e le risorse naturali vanno difesi con forza e lungimiranza. La sostenibilità non è una moda, ma un dovere verso le generazioni future”.