Si è insediato ieri mattina il Consiglio del Libero Consorzio comunale di Trapani, con il neo eletto presidente Salvatore Quinci.
Hanno giurato i 12 eletti con il voto di secondo livello, sono 4 consiglieri di maggioranza, eletti nella lista a sostegno di Quinci, 8 eletti nelle liste del centrodestra. Un centrodestra che raccoglie il 70% dei punti ma che non regge nel sostegno al candidato di area, Giovanni Lentini, sindaco di Castelvetrano.
E proprio Lentini ieri mattina era lì, seduto, ad ascoltare e partecipare all’insediamento, presenti anche i sindaci della provincia, i deputati regionali.
Dopo le formalità del giuramento i consiglieri hanno preso parola.
Gli interventi
Enzo Sturiano, eletto in Forza Italia insieme a Vito Milazzo, ha fatto un discorso politico, critico nei confronti del centrodestra e di apertura al presidente Quinci, che ha ringraziato per rappresentare la politica dei territori: “Lavoreremo nell’interesse delle nostre comunità”.
Chiede una riflessione dentro i partiti: “Il centrodestra evidentemente si è dato delle regole sbagliate. Perché gli amministratori non sono stati ascoltati. Le fughe ci sono state in tutti i partiti. Se non si rivedono le regole il centrodestra si spaccherà sempre”. E’ stato quasi un discorso di maggioranza quello di Sturiano, che in molti danno già come indicato vice presidente del Libero Consorzio.
Critici sono stati invece i consiglieri eletti nella lista della Lega, Saverio Messana e Alberto Mazzeo: “Caro presidente buon lavoro, siamo opposizione di questo mandato ma saremo vigili. Il suo mandato non è pieno perché non rappresenta un progetto unitario. Noi oggi saremo una vera opposizione senza sconti. Ciò che ci interessa è il bene supremo dei cittadini. Il centro destra ha avuto il 70% dei consensi eppure ci troviamo di fronte un presidente che è di centrosinistra”.
Intervento preciso quello di Walter Alagna(DC): “Inizia il mandato non male ma un po’ strano per la configurazione dell’aula. Lei dichiara uno schieramento di partito e poi in Aula c’è un’altra configurazione. Oggi gli interventi parlano di buona politica ma con quali presupposti visto l’elezione? Io non guardo al colore, ma vero è che noi apparteniamo ai partiti e abbiamo delle regole. E analizzerò in maniera attenta l’interesse collettivo. Vedremo lì, in questa Aula, quello che si saprà fare”.
Il primo discorso di Quinci presidente
Salvatore Quinci ha ringraziato chi lo ha votato, ritengo di avere fatto una scelta non programmatica, non ho mai percepito che la mia candidatura fosse ambigua, ci siamo presentati come una candidatura alternativa. Non faccio riferimento a nessun schieramento politico preciso. Questa legge si rivolge a chi il territorio lo amministra, ed è un elettore qualificato perché ha visione. La politica si fa dentro i partiti, non ci prendiamo in giro. Ci siamo consultati e ci siamo detti: noi ci siamo. A braccia aperte ho accolto i partiti di centrosinistra e poi anche i civici che sono venuti. Il presidente se lo sono scelti i territori”.
Precisazioni che Quinci ritiene di fare alla luce dei comunicati stampa che il centrodestra ha inviato per serrare le fila: “Ho raccontato la storia di questa mia candidatura più volte. Ho ascoltato l’orgoglio di appartenere ad un partito. Ed è su questo che io conto. Siamo qui a costruire la casa comune. Siamo chiamati a rifondare l’ente che deve essere riconnesso ai territori. Ripartire da zero sarà una impresa sfidante. Questo ci da determinazione. Uno dei temi è quello delle risorse. E allora è compito di chi ha un partito darsi da fare. C’è da impiantare un tavolo regionale. Altrimenti vivremo la frustrazione di non potere dare risposte ai territori.
Abbiamo solo tre funzionari. Abbiamo da regolamentare tanto”.
Le priorità
Quinci non è solo il presidente del Libero Consorzio e del Consiglio ma guiderà anche l’Assemblea dei Sindaci. La prima azione sarà quella di mettere mano al regolamento consiliare per far funzionare la nuova assemblea.