×
 
 
15/05/2025 00:10:00

A Castelvetrano il progetto "Lingua Siciliana e Autonomia"

 In occasione della Festa dell’Autonomia Siciliana, che si celebra ogni anno il 15 maggio per ricordare la promulgazione dello Statuto della Regione nel 1946, a Castelvetrano prende vita un’iniziativa che unisce scuola, teatro e identità linguistica. A promuoverla è l’associazione fondata da Giacomo Bonagiuso nel 1996, con il sostegno dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

L’obiettivo è chiaro: riportare al centro del discorso autonomistico il valore della lingua siciliana, non come semplice dialetto, ma come vera e propria lingua di popolo, capace di unire e rappresentare un’identità storica e culturale profonda.

Due momenti per riscoprire il siciliano
Il progetto si articola in due momenti distinti:

15 maggio, ore 10.00 - "Liturgia Siciliana: la Lingua Siciliana come spazio di Autonomia"
Nell’Aula Magna dei Licei castelvetranesi, si terrà un talk rivolto agli studenti delle scuole superiori. Interverranno Giacomo Bonagiuso (scrittore e regista), Filippo Triolo (direttore artistico del Saliber Fest) e Giacomo Moceri (Sicilian Says), in un confronto aperto sul significato della lingua siciliana come strumento di autonomia e di riscatto culturale. Non un convegno accademico, ma un dialogo vivo, affidato a giovani comunicatori contemporanei che stanno portando la lingua siciliana nelle librerie, nei social e nel cuore dei giovani.

25 maggio, ore 21.00 - "Médèa. Arcana Opera in Canto"
Al Teatro Selinus andrà in scena una riscrittura inedita e audace della Medea di Euripide, interamente in siciliano arcaico. Scritto e diretto da Giacomo Bonagiuso, lo spettacolo sarà interpretato da Roberta Scacciaferro, Francesco Less, Aurora Di Nino, Giovanna Russo, Manuela Lombardo e Matilde Fazio. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

La lingua come chiave d’identità
“Proporre una Medea in lingua madre – spiega Bonagiuso – significa riconsegnare alla lingua siciliana la sua forza liturgica, poetica, drammatica”. L’opera, infatti, è ambientata nelle pieghe del Risorgimento siciliano, un’epoca che segna la nascita della “questione meridionale” e l’inizio di un’identità ferita, annessa a uno Stato estraneo.

Medea, nella versione di Bonagiuso, diventa simbolo di un popolo sradicato: una donna siciliana che si innamora di un ufficiale garibaldino e abbandona lingua, terra e tradizioni per un ideale che si rivelerà lontano, nemico, traditore. La Medea siciliana non è più solo la straniera, ma colei che vive il dolore dello sradicamento e della perdita di identità. Un parallelismo con la Sicilia post-unitaria, privata di promesse mai mantenute e profondamente trasformata.

“Ricominciare dalla lingua”
“La lingua siciliana è stata a lungo percepita come un limite, un ostacolo all’italianità – conclude Bonagiuso –. Oggi dobbiamo restituirle dignità e centralità, soprattutto nelle scuole e tra i giovani. Per questo proponiamo un approccio sentimentale e contemporaneo, che faccia della lingua madre non solo un mezzo di comunicazione, ma uno spazio di autonomia e cultura”.

Con questa iniziativa, la Festa dell’Autonomia Siciliana diventa così anche un’occasione per riflettere su radici, identità e futuro. A partire, come sempre, dalla parola.



Cultura | 2025-12-24 06:00:00
https://www.tp24.it/immagini_articoli/23-12-2025/musica-presepi-e-cultura-cinque-giorni-di-eventi-natalizi-250.jpg

Musica, presepi e cultura: cinque giorni di eventi natalizi

Tra Natale e Santo Stefano, la provincia di Trapani entra nel cuore delle festività con un calendario fitto di appuntamenti che, dal 24 al 28 dicembre 2025, intrecciano tradizione, musica, teatro, archeologia, sport, impegno sociale e...