Nuova stagione, vecchie polemiche per il servizio taxi in provincia di Trapani, soprattutto per quanto riguarda i collegamenti con l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani-Birgi. Tra licenze insufficienti, convenzioni tra Comuni che sollevano perplessità, operatori abusivi e mancanza di controlli, la situazione è diventata ingestibile.
A lanciare l’allarme è ancora una volta l’URI Taxi di Trapani, uno dei sindacati di categoria che rappresenta i tassisti del capoluogo. Il presidente Roberto Castiglione riaccende i riflettori su una vicenda che si trascina da mesi, senza che si trovino soluzioni concrete.
Attualmente, a operare ufficialmente nello scalo aeroporturale sono 36 tassisti abilitati: 24 con licenza del Comune di Trapani e 12 con licenza del Comune di Marsala. La suddivisione è stata regolamentata da un decreto regionale di qualche anno fa, che definiva anche gli stalli, le tariffe e le modalità di servizio. All’epoca, l’aeroporto rientrava nei territori comunali di Trapani e Marsala.
Con la nascita del Comune di Misiliscemi, prima frazione di Trapani, parte dell’aeroporto è oggi ufficialmente nel suo territorio. Ma Misiliscemi, pur avendo diritto a licenze proprie, non ha ancora attivato un bando per l’assegnazione. E qui nasce la polemica.
«Invece di affidarsi a Trapani, Comune che storicamente ha fornito servizi a Misiliscemi e con taxi già operativi sul territorio – afferma Castiglione – il sindaco Tallarita ha stipulato una convenzione con Erice, che ha solo 5 licenze taxi. Una scelta senza alcuna logica, né geografica né operativa. Come possono 5 taxi già impegnati a coprire la vetta, la funivia e la città vecchia, estendersi anche a Misiliscemi e persino all’aeroporto?». Una convenzione che è in via di scadenza, con la possibilità di essere rinnovata dal primo luglio.
La polemica è esplosa già nel luglio del 2024, con una lettera inviata alla sindaca di Erice Daniela Toscano da parte del sindacato. In quella nota si denunciavano tutte le criticità di un sistema che secondo i tassisti trapanesi genera della concorrenza sleale. Insomma la torta è quella che è, e potrebbe non bastare per tutti. Come al solito si rischia una guerra tra poveri.
«Il Comune di Misiliscemi ricade in un’area dove i tassisti trapanesi hanno sempre operato, conoscono perfettamente la zona e sono pronti a garantire il servizio. Ma nonostante le nostre disponibilità, il Comune ha preferito affidarsi altrove, creando solo confusione», incalza Castiglione.
Tutto ciò perchè le due amministrazioni di Trapani e Misiliscemi non vanno d’accordo.
Intanto il settore dei transfer è un far west. I taxi regolari subiscono spesso la concorrenza di operatori abusivi, taxi con licenze di altre province, numeri privati pubblicizzati online, e perfino strutture ricettive che offrono servizi di transfer senza alcuna autorizzazione.
«L’aeroporto è diventato terra di nessuno – denuncia l’Uri –. L’ultimo blitz serio contro gli abusivi risale a qualche anno fa. E nel frattempo vediamo tassisti arrivare perfino dalla provincia di Agrigento, che pubblicizzano siti internet personali, numeri privati e tariffe non regolamentate. Ma c’è un solo numero ufficiale dei Radio Taxi, e un solo sito autorizzato. Tutto il resto è concorrenza sleale».
Le anomalie non riguardano solo Birgi: a Marsala, ad esempio, non si trovano taxi negli stalli del centro. Sono tutti parcheggiati in aeroporto, in attesa delle corse. Ma non si può presidiare uno scalo h24 e trascurare il resto del territorio.
Infine, il presidente dell’URI lancia un appello alla Regione e ai Comuni interessati: «Serve un intervento deciso, servono controlli e serve soprattutto che Misiliscemi avvii subito il bando per le proprie licenze. Non si può continuare a gestire un servizio pubblico in modo approssimativo, scaricando tutto sulle spalle di chi lavora onestamente da anni. Le guerre tra Comuni non devono ricadere sugli operatori, né creare disagio agli utenti».