Non sono bastati i prezzi dei biglietti alle stelle e le poche alternative che collegano la Sicilia al resto del Paese. Quest'anno, per un gruppo di passeggeri di un volo VoloteaVerona-Palermo,che sarebbe dovuto partire proprio alla Vigilia di Natale, il 24 dicembre, il viaggio si è trasformato in un incubo durato oltre quindici ore.
Come ci racconta una delle passeggere, Giulia, la partenza – inizialmente prevista per le 16.55 della Vigilia – è stata posticipata già in fase di imbarco. L’aereo che avrebbe dovuto portare i passeggeri a Palermo, infatti, pare che sia stato colpito da un fulmine. Sfortuna, si dirà. Ma la partenza slitta alle 19.00, poi alle 21.30. «Da quel momento non ci hanno fatto sapere più niente», ci spiega Giulia. «Ci hanno soltanto caricato dieci euro sulla carta di credito come voucher per cenare in aeroporto».
Alle 22.30 l’unica notizia certa era che «al 50%» il volo sarebbe partito. Una stima non proprio consolatoria, che ha fatto esplodere la tensione tra i passeggeri. Perché intanto, mentre Volotea parlava di un possibile volo imminente, dall’aeroporto di Palermo – attraverso chat private – arrivava un’altra verità: l'aereo che avrebbe dovuto caricare i passeggeri a Verona per riportarli in Sicilia non sarebbe mai decollato da Palermo per un guasto tecnico.
È a quel punto che la situazione degenera. Qualcuno, per denunciare il disservizio, avvia una diretta su Facebook. E il personale di terra Volotea – in tutta risposta – decide di chiamare le forze dell’ordine. «Oltre a prenderci in giro, ci hanno mandato la polizia perché stavamo facendo un video», racconta Giulia. Il clima, al terminal, si fa caldissimo. E in mezzo a urla e pianti di frustrazione (legittimi, si direbbe, dopo aver passato otto ore in un'area imbarchi) la compagnia comunica infine un trasferimento immediato in hotel.
Un’operazione che è terminata intorno all’una del mattino, condita per altro dalle lamentele dello stesso personale di terra, che ha accusato i passeggeri di far «perdere tempo» con le loro proteste, e di rallentare così l'assegnazione delle camere.
Nessun miracolo di Natale, insomma, in quel dell’aeroporto di Verona. Mentre il resto della Sicilia occidentale scartava regali e si preparava al cenone, davanti al gate di Volotea si inscenava un'odissea che sicuramente non verrà dimenticata. «Alla fine abbiamo cercato di prenderla sul ridere. Abbiamo persino brindato insieme, durante il viaggio in direzione hotel. Ma per più di otto ore abbiamo vissuto momenti di panico».
I passeggeri sono arrivati, alla fine, in Sicilia la mattina di Natale, con un volo partito alle 6.30. Intanto si sono già coalizzati per denunciare Volotea. «Fosse successo un altro giorno, avremmo avuto più tolleranza. Ma durante la Vigilia di Natale un simile atteggiamento non è accettabile».
Insomma tra disservizi esasperanti, buoni pasto ridicoli e l'intervento della polizia, sotto le feste si è scritta l'ennesima pagina buia dei collegamenti con l'isola.
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