Dopo anni segnati dalla siccità, le recenti precipitazioni che hanno interessato la Sicilia stanno finalmente offrendo un sollievo, seppur parziale, alla crisi idrica dell’isola. Secondo quanto comunicato dall’Autorità di bacino della Presidenza della Regione Siciliana, le piogge di maggio hanno già contribuito a un incremento stimato di tre milioni di metri cubi di acqua nei principali invasi destinati all’uso potabile.
La stima, definita “momentanea” dall’ente regionale, è destinata ad aumentare nelle prossime ore, poiché le precipitazioni sono ancora in corso in diverse zone del territorio. A questo si aggiungerà anche l’apporto delle traverse fluviali, che convogliano l’acqua piovana verso i bacini di raccolta.
I benefici maggiori si sono registrati nel Palermitano, con le dighe Mario Francese (ex Garcia) e Rosamarina, ciascuna delle quali ha guadagnato circa un milione di metri cubi d’acqua. Il restante milione è stato invece distribuito tra altri nove invasi potabili, tra cui: Ancipa (tra Enna e Messina); Castello (Agrigento); Fanaco, Piana degli Albanesi, Piano del Leone, Poma, Prizzi, Scanzano (Palermo); Ragoleto-Dirillo (Ragusa)
Nonostante l’apporto idrico sia incoraggiante, le autorità sottolineano la necessità di mantenere alta l’attenzione e di continuare un monitoraggio costante, soprattutto in vista della stagione estiva, quando la domanda idrica aumenta sensibilmente.