La campagna elettorale per le prossime Comunali sembra già iniziata, almeno a giudicare dalla tensione politica tra Trapani ed Erice. Al centro del dibattito, ancora una volta, le nomine effettuate dal sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, che ha conferito due incarichi di consulenza a figure politiche provenienti da Erice: l’architetto Gianni Mauro, ex vicesindaco, e Pietro Vultaggio, ex consigliere comunale.
Il caso è stato sollevato con toni durissimi dal consigliere comunale trapanese di Fratelli d’Italia, Nicola Lamia, che in un comunicato denuncia una vera e propria “politica delle porte girevoli” tra i due comuni: «A farsi carico del riequilibrio della maggioranza ericina – scrive Lamia – saranno i cittadini trapanesi, che sborseranno 60.000 euro per acquisire le prestazioni di due nuovi consulenti, provenienti dal consiglio comunale montano».
Una strategia che – secondo l’opposizione – nasconde un piano preciso: blindare la traballante maggioranza della sindaca Daniela Toscano a Erice, offrendo in cambio comode poltrone a Trapani. A beneficiare dell’operazione, secondo Lamia, non solo Mauro e Vultaggio, ma anche l’area politica dell’assessore trapanese Lele Barbara. E il “valzer delle nomine” consentirebbe, indirettamente, anche l’ingresso in consiglio comunale a Erice del fratello dell’assessore comunale trapanese Giuseppe Virzì.
«Evidentemente la campagna elettorale sia ad Erice che a Trapani è già in cammino», conclude Lamia, ironizzando con un celebre tormentone di Totò: “...e io pago!”
La replica di Tranchida: “Scelte legittime e trasparenti, parlano i risultati”
Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Giacomo Tranchida, che respinge al mittente ogni accusa e rivendica le sue scelte come frutto di una visione strategica per la città: «Ho scelto come consulente l’architetto Gianni Mauro, professionista di rilievo che ha già intercettato fondi per oltre 50 milioni di euro per Trapani e che ha dimostrato sul campo il suo valore. È un investimento per la città».
Sull’incarico a Pietro Vultaggio, Tranchida parla di “rapporto fiduciario” per rafforzare le attività di comunicazione del Comune: «Vultaggio è un giovane preparato, già consulente gratuito in passato e consigliere molto votato a Erice. Ora sarà al servizio di Trapani come portavoce, per rafforzare il dialogo diretto con i cittadini».
Il primo cittadino attacca poi frontalmente l’opposizione consiliare: «I consiglieri Tore Fileccia e Nicola Lamia fanno solo ostruzionismo per buscare il gettone. Le nomine? Trasparenti. Le critiche? Solo propaganda».
L’opposizione ad Erice: “Il ballo del potere per blindare la maggioranza”
A fare da sfondo alla polemica, la recente approvazione dell’aumento della TARI a Erice (+6,5%), votato proprio grazie al nuovo equilibrio politico raggiunto dopo la nomina di Milana ad assessore e le dimissioni di Vultaggio dal consiglio comunale. Un'operazione che, secondo l’opposizione ericina, è servita a “sbloccare” la paralisi dell’amministrazione Toscano e a ricompattare i ranghi, anche a costo di sacrificare trasparenza e rispetto per le istituzioni.
«È un ballo del potere triste – si legge nella nota firmata dai consiglieri Aiello, Cavarretta, Favara, Maltese, Mannina e Pollari – figlio di una politica interessata solo alle poltrone, non alla tutela degli interessi dei cittadini».
Le critiche sono forti anche sul fronte della gestione finanziaria: «Si sono usati fondi di riserva per pagare consulenze, mentre si aumentano le tasse ai cittadini. Ecco cos’è diventata la politica in questa terra: un valzer di incarichi, nomine e scambi di favore».
Una strategia bipartisan?
In questo intreccio politico-amministrativo tra Trapani ed Erice, ciò che appare evidente è l’alleanza di fatto – e spesso di strategia – tra Giacomo Tranchida e Daniela Toscano. Una relazione politica che resiste da anni, e che ora si manifesta anche attraverso incarichi fiduciari, scambi di ruoli e ricollocamenti che sollevano più di un dubbio sulla trasparenza dell’azione amministrativa.
Ma mentre le opposizioni attaccano e denunciano un uso distorto delle risorse pubbliche, Tranchida rilancia, sostenendo che “la città è un cantiere aperto”, e che solo con “figure competenti e di fiducia” si possono affrontare le grandi sfide dei prossimi anni.
Intanto, i cittadini osservano. E giudicano.