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20/05/2025 22:01:00

L'evergreen della politica italiana: la responsabilità è sempre degli altri

 È un classico evergreen della classe politica italiana al governo: la responsabilità è sempre degli altri. In un’interrogazione alla Camera dei Deputati sullo stato della sanità – e non solo – la Presidente del Consiglio dei Ministri, che ha ereditato una situazione già compromessa, ha dichiarato di aver aumentato di 10 miliardi di euro la spesa per il comparto sanitario. Tuttavia, come spesso accade, ha omesso di rapportare il dato al PIL – il vero benchmark – dal quale risulta uno scarto negativo dello 0,4% rispetto alla media dell’Unione Europea.

Non ha mantenuto la promessa di ridurre il deficit di personale: mancano infatti circa 65mila infermieri e 30mila medici. Nel 2023 la spesa per i cosiddetti “gettonisti” è raddoppiata, raggiungendo 1 miliardo e 827 milioni di euro; nel 2024 si è registrato un ulteriore aumento del 7,3%, aggravando una situazione già critica per il sistema sanitario.

Sulle liste d’attesa esasperanti, la responsabilità viene attribuita alle Regioni, ma va ricordato che 14 di esse sono governate dal centrodestra. Inoltre, non viene menzionato lo spreco di risorse economiche.

D’altronde, il Presidente Mattarella è intervenuto nei giorni successivi, affermando con chiarezza: “Essenziale è il concorso tra Stato e Regioni nel perseguire i medesimi obiettivi, perché l’esercizio delle rispettive competenze ha un solo fine, doverosamente comune: il diritto alla salute dei cittadini.”

Per quanto riguarda il calo industriale, che dura da 25 mesi consecutivi, secondo Giorgia Meloni la colpa sarebbe del Green Deal e dei dazi interni introdotti per realizzarlo a livello europeo. La questione, tuttavia, è più complessa: concorrono anche la flessione dell’economia globale, l’aumento del costo dell’energia, la riduzione della domanda di beni a fronte di una crescita nella richiesta di servizi, e la crisi della Germania, tra i più importanti partner commerciali dell’Italia.

Sulla vicenda dei due centri in Albania – inizialmente previsti per l’accoglienza dei richiedenti asilo e ora trasformati in CPR (Centri per il Rimpatrio) – la responsabilità, nemmeno a dirlo, viene scaricata sulla magistratura.

Gli evergreen ottengono grande successo nella musica, nel bianco e nero del cinema – “C’è ancora domani” della Cortellesi docet – e nella fotografia. Ma in politica, lo scaricabarile, alla lunga, si trasforma in un boomerang.

Vittorio Alfieri