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20/05/2025 06:00:00

Carta canta. Antonini e la Cittadella dello Sport, il Comune scopre le carte e ... 

 Valerio Antonini continua ad attaccare il sindaco Tranchida e l’amministrazione comunale di Trapani a colpi di post su X. Ma stavolta il Comune risponde con un’arma più efficace delle invettive online: una delibera di Giunta, con tanto di allegati e documentazione pubblica, che chiarisce — punto per punto — lo stato dell’arte sulla Cittadella dello Sport e sulla climatizzazione del PalaShark.

Il sindaco Tranchida convoca la Giunta e approva l’atto n. 190 del 17 maggio 2025, che fotografa in modo definitivo la posizione del Comune. Altro che “inerzia” e “silenzi” come sostiene il romano Antonini: gli uffici hanno prodotto carte, risposte, relazioni e pure una diffida.

Cosa dice la delibera

L’atto — consultabile online sul sito del Comune — affronta tre punti:

  • Cittadella dello Sport: l’unica area urbanisticamente compatibile è quella dell’ex aeroporto di Milo, ma la zona a sud dell’autostrada A29, scelta da Antonini, è stata recentemente vincolata per usi militari dal Demanio. Lo dimostrano le note ufficiali trasmesse al Comune.

  • Climatizzazione del Pala Daidone: la convenzione firmata da Sport Invest prevede che la manutenzione, anche straordinaria, sia a carico del concessionario. E installare l’aria condizionata è tecnicamente e giuridicamente una manutenzione straordinaria. Ma nonostante ciò, il Comune ha avviato un’ipotesi progettuale in due fasi, valutando perfino la possibilità di scomputare l'investimento da debiti pregressi della società.

  • Trasparenza e risposte: secondo il Comune, le accuse di “ritardi” e “scarsa collaborazione” sono false e strumentali. La documentazione allegata alla delibera dimostra che l’amministrazione ha sempre risposto, anche per iscritto, alle richieste di Antonini, e ha pure sollecitato formalmente il Demanio per sbloccare l’area.

  • Tranchida: «Carta canta, basta falsità»

    Il sindaco Giacomo Tranchida commenta così l’atto: «L’adozione di questo importante provvedimento, con allegati assolutamente inconfutabili, conferma la coerenza e trasparenza delle scelte dell’Amministrazione. Chi vuole leggere, legga. Carta canta. Non accettiamo che si continui ad alimentare una campagna denigratoria e perfino minatoria. Nessuno ha mai detto no agli investimenti: ma si rispettino le regole».

    E ancora, in riferimento alle continue polemiche via social: «Capisco che ci possa essere un imprenditore in difficoltà, ma non comprendo il bisogno di costruirsi un alibi attaccando continuamente chi non si piega. Io non ho padrini né padroni, cammino con la schiena dritta e rispondo solo ai cittadini trapanesi».

    Il clima si fa pesante

    La nota del Comune è anche una risposta alla crescente pressione esercitata da Antonini, che ha trasformato i social in un’arena personale, attaccando non solo il sindaco, ma anche assessori, consiglieri comunali. Stesso trattamento subito da due anni dai giornalisti "non allineati". Una pericolosa deriva nella comunicazione che non fa bene alla città.

    Intanto, gli atti parlano

    Nella guerra dei post, il Comune sceglie un’altra strada. Quella delle carte. Con l’atto n. 190 e le relative relazioni tecniche, l’Amministrazione Tranchida mette nero su bianco la propria posizione: le aree richieste da Antonini non sono disponibili, ma si lavora comunque per trovare soluzioni alternative; la climatizzazione del palazzetto non è un obbligo comunale, ma si valuta come sostenere l’intervento.

    La cittadella dello sport: ecco cosa è successo davvero

    Il nodo principale resta l’ex aeroporto di Milo, l’area su cui Antonini voleva costruire il nuovo impianto sportivo. Il Comune, nella nota firmata da Tranchida, ribadisce che:

    • L’area a sud dell’autostrada A29 è oggi indisponibile: con una nota del 26 marzo, l’Agenzia del Demanio ha informato ufficialmente che il Ministero della Difesa ha richiesto tutta quella porzione per fini militari. La stessa area indicata da Antonini nella sua proposta del novembre 2024.

    • Il Comune ha sempre sostenuto il progetto: anzi, ha proposto l’area all’Agenzia del Demanio già a novembre, ha informato Sport Invest della situazione fin dal 22 novembre, e ha sollecitato formalmente Roma anche nei mesi successivi.

    • Il comportamento di Sport Invest è stato “strumentale e accusatorio”: nella nota si parla di toni “farneticanti” e “tendenzialmente diffamatori”, usati da Antonini per fare pressione sul Comune. In realtà, sostiene Tranchida, tutte le interlocuzioni sono state regolari e documentate.

    Il Comune, nel frattempo, ha anche indicato un’area alternativa a nord dell’A29, e ha dato la disponibilità – se la società lo vorrà – a individuare una nuova collocazione nel territorio del comprensorio trapanese, compreso Paceco.

    Climatizzazione del Palashark: cosa prevede la convenzione

    Altro punto dolente: l’impianto di climatizzazione del Palashark. Antonini ha più volte accusato l’Amministrazione di inadempienza. Ma il Comune risponde chiaramente:

    • La convenzione firmata il 28 settembre 2023 non prevede alcun obbligo per il Comune di installare la climatizzazione. L’articolo 9 stabilisce che manutenzione ordinaria e straordinaria siano a carico del concessionario.

    • Il Comune ha comunque svolto studi e chiesto preventivi: si parla di consumi elettrici da 400 kW/h e costi molto elevati. L’Amministrazione ha avviato anche valutazioni su un possibile intervento a carico del Comune, per aumentare il valore patrimoniale del palazzetto e migliorare il comfort per il pubblico.

    • Sport Invest non ha ancora rimborsato i costi di energia e acqua già anticipati dal Comune.

    La diffida: basta falsità

    Tranchida, nero su bianco, chiude con una diffida formale: basta disinformazione, basta accuse senza fondamento, basta “campagne mediatiche tese a turbare l’opinione pubblica e a minare l’autonomia degli organi istituzionali”.

    “Restituiamo al mittente ogni accusa di inerzia e inadempienza. Siamo pronti a valutare con estremo interesse la cittadella dello sport, ma nel rispetto delle regole”, si legge nel documento.

     La posta in gioco (anche politica)

    Tra le righe, si coglie anche una lettura politica del conflitto: Tranchida parla di “tentativi di destabilizzazione”, di “poteri forti” e di “alibi” costruiti ad arte. Non manca nemmeno il riferimento ai capibastone “del governo regionale e nazionale” che – secondo il sindaco – vogliono mettere le mani sulla città. Antonini, insomma, è visto come punta avanzata di un’operazione più ampia.

    La reazione all’atto della Giunta

    Nella replica di SportInvest, Antonini usa parole pesanti. Accusa la Giunta di mistificare la realtà, parla di una classe politica “supina” e insinua – senza mai chiarire – la possibilità di lasciare Trapani: “Probabilmente è arrivato il momento di valutare quanto suggerito dal Sindaco e dalla sua giunta tutta”.

    Il Comune sostiene di avere sempre agito nel rispetto delle regole, con trasparenza, e accusa Antonini di alimentare una narrazione falsa, “quasi d’odio”.

    Per Antonini, invece, si tratta dell’ennesimo tentativo di “buttarla in caciara”. Nel suo stile ormai consolidato, in cui le allusioni si sprecano e il tono si fa sempre più vittimista, l’imprenditore attacca la “supina giunta” del Sindaco, parla di “pagliacciate di provincia” e rilancia l’ipotesi di una conferenza stampa a fine giugno in cui mostrerà “i veri documenti” (una promessa, va detto, già sentita più volte).

    Scontro sull’aria condizionata

    Uno dei punti più caldi è quello della climatizzazione del PalaShark. Antonini sostiene che il Comune ha promesso l’impianto, e adesso scarica le responsabilità. Il Sindaco e gli uffici rispondono con carte e convenzione alla mano, sostenendo che l’intervento spetta al concessionario, ossia SportInvest.

    Ma ora l’imprenditore avverte: “Abbiamo ricevuto segnalazioni da parte degli enti sportivi sulle alte temperature. Se non si interviene, valuteremo soluzioni alternative”.

    Un messaggio che sa tanto di minaccia: se il Comune non si piega, Antonini minaccia di chiudere baracca e burattini. Ma non è la prima volta che lo dice.

    “Non fare e non far fare”: la nuova narrazione

    Nel comunicato, la SportInvest conia anche un nuovo slogan contro il Comune: “Il mantra ‘non fare e non far fare’ è riconducibile a Tranchida”. E poco importa che l’Amministrazione abbia concesso il Palasport, agevolato i lavori, assegnato strutture e risposto con atti pubblici.

    Il Sindaco ha parlato di “carta canta”. Antonini promette ancora video, prove e rivelazioni. La sensazione è che prima della palla a due, qualcuno stia già preparando il copione del prossimo capitolo della soap trapanese.