Domenica 25 maggio, alle ore 21.00, il Teatro Selinus di Castelvetrano ospiterà lo spettacolo “Mèdéa, arcana opera in canto”, scritto e diretto da Giacomo Bonagiuso.
Si tratta di una riscrittura originale della tragedia di Euripide, interamente cantata in siciliano arcaico e ambientata nel periodo del Risorgimento.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti (prenotazioni allo 0924/907612). L’iniziativa gode del patrocinio dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, nell’ambito del progetto “Lingua Siciliana e Autonomia”, e del Comune di Castelvetrano, che ha concesso l’uso del teatro.
Una Medea siciliana, tra amore, vendetta e identità. Nel ruolo della protagonista, Roberta Scacciaferro interpreta una Medea che si innamora di un ufficiale garibaldino e si sradica da terra, lingua e radici per poi vivere lo scontro tra mondi inconciliabili. Sul palco anche Francesco Less (Giasone), Giovanna Russo, Emanuela Lombardo e Aurora Di Nino (Corifee), Matilde Fazio e lo stesso Giacomo Bonagiuso (narratori). La riscrittura colloca il mito greco nel cuore della questione meridionale, restituendo una Medea che incarna la condizione dello straniero, non accolto, in una Sicilia annessa con forza a un regno estraneo. È una riflessione profonda sull’identità, sull’esilio interiore e sull’eterno conflitto tra giustizia e vendetta.
Un’opera in canto: tra tamurriate e canti d’Oc. Come nella tragedia classica, “Mèdéa” è interamente cantata. Le musiche originali sono firmate da Giacomo Bonagiuso, Riccardo Sciacca e Francesco Less, con arrangiamenti dello stesso Less e mixaggio di Mariano Tarsilla. L’impianto musicale diventa linguaggio dello scontro tra Medea e Giasone, tra Sud e Nord, tra culture in antitesi. Gli elementi scenici sono di Maurizio Marchese, i costumi di Enza Genna. Questa Medea contemporanea, scritta in una lingua antica e cantata in chiave sperimentale, nasce dal cuore della provincia siciliana. È qui che la compagnia – composta da giovani e giovanissimi – e il suo regista scelgono di fare teatro come forma di ricerca, culturale e identitaria, nel solco di una tradizione antica ma ancora viva.