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22/05/2025 00:00:00

Ponte Stretto, Damante (M5S): "Si tagliano le Ferrovie e si pensa solo al Ponte"

Mentre il governo esalta il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, in Sicilia si tagliano tratte ferroviarie essenziali. È l’allarme lanciato dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Ketty Damante, componente della commissione Bilancio, che denuncia un’ennesima penalizzazione per le infrastrutture dell’Isola all’interno del PNRR.

“Se volete prendere un treno da Palermo a Catania, dimenticatevelo”, esordisce la senatrice, puntando il dito contro i tagli alla rete ferroviaria. Ben 37 km di linea ad alta velocità sono stati eliminati perché, secondo il governo, non si riuscirebbe a completare i lavori entro la scadenza del Piano nel giugno 2026. “Invece di accelerare la spesa, si rinuncia. E così i fondi saranno dirottati altrove”, accusa Damante.

Una scelta, quella dell’esecutivo, che per il M5S rappresenta una visione distorta dello sviluppo del Paese, in cui il Sud continua a essere marginalizzato. “Mentre si favoleggia su un ponte inutile e costosissimo, si tagliano opere davvero utili. Questo è il modello di modernizzazione del governo: sacrificare i bisogni reali dei cittadini sull’altare dei sogni propagandistici di qualche ministro”.

Per Damante, l’ennesima dimostrazione di come il PNRR venga gestito senza una visione strategica per il Mezzogiorno, in favore di grandi opere che rischiano di restare sulla carta.

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 PONTE STRETTO: MORFINO (M5S), “SALVINI E IL CIPESS COME GODOT. È UNA BURLETTA COSTOSA” - Sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina piovono ancora critiche dal Movimento 5 Stelle. A intervenire è il deputato Antonio Morfino, che definisce l’intera operazione “una tragica burla” ai danni dei cittadini di Sicilia e Calabria.

“Ogni mese il passaggio al Cipess viene annunciato, poi rinviato – ironizza Morfino – viene da chiedersi se l’attesa del Cipess non sia essa stessa il Cipess, come nel celebre ‘Aspettando Godot’. Intanto, dietro le quinte si ignorano i rischi di infiltrazioni mafiose, si bypassano le regole sugli appalti con decreti ad hoc, e si sorvola su criticità ambientali e geofisiche mai risolte”.

Il deputato punta il dito anche contro i costi: “Il decreto Infrastrutture ignora la necessità di una nuova gara nonostante costi triplicati rispetto al 2011. Perché? Anche alla propaganda dovrebbe esserci un limite”.

Morfino ricorda che la Sicilia sta affrontando emergenze concrete come la crisi idrica e il collasso di strade e ferrovie. “Ma invece di investire lì, si continua a inseguire un’opera faraonica e impattante, lontana anni luce dai bisogni reali. Meloni, che presiede il Cipess, dovrà spiegare perché si ostina a sostenere questa follia ingegneristica ed economica”.

Per il M5S, l’idea di ponte si sta trasformando in simbolo dell’assenza di visione strategica: un progetto impopolare, economicamente insostenibile e ambientale distruttivo.