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25/05/2025 10:00:00

Marsala, ARPA limita gli scarichi degli autospurghi: rischio emergenza sanitaria

Sono sette le ditte di autospurgo autorizzate nel territorio della città di Marsala a conferire le acque reflue provenienti dalle fosse settiche al depuratore comunale di contrada San Silvestro. Ogni giorno, ciascuna di esse scarica in media circa 400 metri cubi, corrispondenti a una decina di interventi presso abitazioni non allacciate alla rete fognaria comunale, poiché non raggiunte dal servizio di smaltimento.

Da alcuni giorni, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) – organismo che vigila sul corretto funzionamento degli impianti al fine di tutelare il territorio siciliano da possibili problemi di inquinamento – ha imposto un drastico abbassamento del limite di scarico, fissandolo a 50 metri cubi per ciascuna ditta. Una riduzione eccessiva, che rischia di far scattare un’allerta sanitaria, vista l’impossibilità per le aziende di conferire le acque reflue, con conseguenti disagi per la popolazione lilibetana.

Per comprenderne l’impatto: con le nuove restrizioni, ogni ditta può effettuare in media un solo scarico giornaliero presso l’impianto comunale, a fronte di quasi dieci richieste quotidiane. Una situazione che rende impossibile garantire il servizio a tutte le utenze.

Appena ricevuto l’appello delle ditte di autospurgo, che chiedono al sindaco Massimo Grillo di firmare un’ordinanza urgente per superare temporaneamente i limiti imposti dall’ARPA, Tp24 ha contattato telefonicamente il vicesindaco Giacomo Tumbarello. Queste le sue parole:
«Ci siamo già riuniti per trovare una soluzione a questo grave problema, che espone la città al rischio di una crisi sanitaria. Siamo in contatto con gli uffici regionali e con l’ARPA per concordare un percorso condiviso, ma una soluzione definitiva non potrà arrivare prima della prossima settimana. Stiamo valutando anche l’ipotesi di un’ordinanza urgente, come chiesto dalle ditte di autospurgo, ma sarebbe solo una misura tampone. Noi puntiamo a risolvere il problema alla radice».