Sono ufficialmente partiti i lavori straordinari di manutenzione ai padiglioni storici del cimitero comunale di Trapani. L’intervento, atteso da anni, riguarda innanzitutto il restauro del “Corpo 7”, edificio in cemento armato su tre livelli, ormai da tempo in condizioni critiche. Ma l’obiettivo è più ampio: restituire dignità e decoro all’intera area cimiteriale.
«Come da programma di governo, Trapani in Cammino prevede la sistemazione straordinaria di diversi padiglioni del cimitero – ha dichiarato il sindaco Giacomo Tranchida –. L’assessore La Porta da un lato e l’ingegnere Amenta dall’altro hanno lavorato nei rispettivi ruoli e adesso abbiamo materialmente iniziato».
Il restyling parte quindi dal cuore del camposanto, ma porta con sé anche un’amara riflessione sul passato: «Quello che andiamo scoprendo – aggiunge Tranchida – è che ci sono lavori realizzati tra trenta e quarant’anni fa che ci stanno comportando milioni di euro di danni. I nostri cari, che non ci sono più, meritano tutto lo sforzo possibile che un’amministrazione comunale può fare. Abbiamo iniziato a farlo, ma è giusto approfondire cosa è accaduto quando hanno realizzato questi loculi, come e con quali materiali, con quali tecniche. E chi paga? Continuano a pagare i cittadini trapanesi?».
Il primo step riguarda il consolidamento del “Corpo 7”, per un importo iniziale di 128 mila euro, su un investimento complessivo di circa 1,2 milioni di euro. Saranno rinforzati i pilastri e le armature compromesse, usando un innovativo sistema di protezione contro la corrosione. A seguire, si interverrà anche sul gruppo riservato ai bambini, ormai quasi del tutto crollato, con l’obiettivo di demolire e ricostruire, recuperando dove possibile i nomi e le memorie.
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«Questo restauro è un atto di giustizia e rispetto verso la comunità – spiega l’assessore Giuseppe La Porta –. Non è solo un intervento tecnico. È un gesto simbolico che restituisce decoro a un luogo che accoglie quotidianamente centinaia di persone. Non vogliamo più vedere padiglioni inagibili o strutture pericolanti».
Dal dicembre scorso, il Comune ha messo mano a più punti del cimitero: messa in sicurezza del solaio del deposito-inceneritore, pulizia dei fluviali dell’obitorio, restauro del portone della direzione, nuove bacheche, corrimano sostituiti, aiuole curate e cestini ripristinati. Ma adesso, con l’apertura ufficiale del cantiere, il piano entra nel vivo.
«Questo è solo l’inizio – conclude Tranchida –. Torneremo sul tema per chiarire le cause e le responsabilità dei danni strutturali ereditati. Ma la notizia vera, oggi, è che si comincia davvero. Nonostante tutto».
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