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30/05/2025 06:00:00

Trapani, scontro sul progetto Pinqua al rione Cappuccinelli: dubbi su infissi, abusi edilizi e lavori mai iniziati

Un quartiere popolare, una promessa da 30 milioni di euro e un cantiere che tarda a partire: è il rione Cappuccinelli di Trapani il fulcro della nuova polemica politica cittadina. A riaccendere lo scontro è stato l’intervento del consigliere comunale Tore Fileccia di "Amo Trapani" durante l’ultima seduta del Consiglio, nel quale ha sollevato dubbi non solo sulla gestione del progetto Pinqua, ma soprattutto sulle condizioni strutturali del quartiere e sulle conseguenze concrete che potrebbero colpire i residenti una volta avviati i lavori.

Una rigenerazione urbana complessa, che affronta l’utilizzo di “cemento depotenziato”, la presenza diffusa di abusi edilizi – tra verande chiuse e ampliamenti non autorizzati – e il rischio che molte di queste strutture, oggi parte integrante della vita quotidiana dei residenti, non possano essere regolarizzate. A ciò si aggiunge una rete idrica e fognaria carente o assente, che rende ancora più complicata ogni ipotesi di intervento edilizio. «Come pensate di iniziare i lavori a giugno – ha detto – se in alcune case ci sono abusi mai sanati e che nessuno vuole affrontare?» ha chiesto in aula il consigliere.

Ma non è solo una questione urbanistica. Dietro ogni intervento si nascondono problemi molto concreti. Uno degli esempi più discussi riguarda gli infissi: alcuni cittadini hanno già speso migliaia di euro per cambiarli autonomamente. Chi ha investito oltre 10mila euro, ora teme che i lavori previsti con il Pinqua possano sostituirli con elementi standard, a costo zero per il Comune ma di qualità inferiore. Il dilemma è chiaro: tenersi quelli esistenti, e rinunciare ad altri miglioramenti, o accettare un intervento che potrebbe significare una perdita economica personale.

 

La tensione è salita anche per l’accusa, lanciata da Fileccia, secondo cui i residenti si sarebbero “fatti ammaliare dai politici” durante le riunioni pubbliche organizzate per illustrare i contenuti del Pinqua. Una frase che ha fatto infuriare il comitato “Insieme per Cappuccinelli”, che ha replicato duramente: «Non ci facciamo prendere in giro da nessuno. Quegli incontri sono serviti proprio per porre domande ai tecnici, non per lasciarci incantare da promesse».

Il comitato ha ricordato che proprio grazie al confronto con l’amministrazione è stato concordato uno sportello di ascolto, attivo per aiutare i cittadini a comprendere eventuali situazioni di abuso edilizio e valutarne la sanabilità secondo le normative vigenti. Lo sportello rappresenta, per ora, l’unico presidio concreto di supporto, mentre si attende l’apertura ufficiale dei cantieri.

Nel frattempo, restano in piedi i nodi irrisolti. Fileccia non risparmia critiche: «Ditemi quando iniziano e quando finiscono questi lavori. Il quartiere Cappuccinelli non è un serbatoio di voti. È abitato da persone che meritano rispetto». Sotto accusa anche la comunicazione istituzionale, fatta, secondo lui, più di video e annunci che di atti concreti.

Il progetto Pinqua, redatto dallo Iacp e adottato dal Comune, dovrebbe intervenire su facciate, infissi, spazi pubblici e mobilità interna, oltre a portare decoro e funzionalità in un quartiere nato, secondo lo stesso Fileccia, “nel posto sbagliato per farci edilizia popolare”.

Il cantiere, promesso da mesi, dovrebbe aprire ufficialmente a giugno, ma l’effettiva partenza resta legata a una serie di verifiche tecniche, autorizzazioni e sopralluoghi che al momento sembrano ancora in fase di definizione.

Il tempo, come sottolinea anche il comitato, darà le risposte. Ma intanto a Trapani, a pochi passi dal mare, le parole pesano quanto il cemento. E il rischio che la rigenerazione urbana si trasformi in nuova delusione è tutt’altro che archiviato.