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03/06/2025 09:00:00

"Il peso di assistere a ciò che accade oggi. Riflessioni di chi è nato nel 1945"

In che mondo, noi nati nel 1945, ci troviamo oggi? Assistiamo quotidianamente a violenze sempre più laceranti della pacifica convivenza, commesse da giovani, sempre più giovani. Assistiamo a ribellioni sempre più virulenti nei confronti degli educatori, delle istituzioni e delle forze dell'ordine. Assistiamo al rifiuto convinto di un vivere socialmente condiviso.

Assistiamo pure alle deprecazioni che gli organi di vertice di alcune istituzioni europee lanciano avverso la crisi umanitaria espressa dai cruenti bombardamenti in atto, comportanti la strage degli innocenti, che, al paragone, sembra laicamente più impressionante di quella posta in essere da Erode il Grande, re della Giudea, in un episodio raccontato nel Vangelo secondo Matteo, che ordinò un massacro di bambini allo scopo di uccidere il neonato "re dei giudei". Assistiamo, Assistiamo, Assistiamo, e i fatti continuano a essere quelli che sono, perché mancano adeguate concrete reazioni a questi avvenimenti, sia perché condivisi da chi li ritiene frutto di affermazione di principi progressisti, sconosciuti alla mente dei cosiddetti ben pensanti, sia perché l'indifferenza la fa da padrona, come, ad esempio, si rinviene nel racconto periodico che fa la stampa dei tanti minori che rischiano attenzioni sessuali anche in ambienti ecclesiali, facendo emergere "un problema sistemico per la Chiesa, a causa della presenza di certi preti e religiosi, sotto questo aspetto privi di affidabilità".

La cronaca registra che queste presenze emergono di continuo in tutte le Diocesi mondiali, tradendo la fiducia dei genitori che con spirito religioso vi affidano i loro figli, e anche qui continuiamo solo ad Assistere, senza rilevare azioni concrete atti a debellarne la perpetuazione, con ciò guadagnando il titolo di "Assistenti", poco confacente con la cultura, o almeno penso, di noi nati nel 1945 e della molteplicità dei tanti nati in altri anni.

Michele Maggio