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05/06/2025 18:32:00

Verso le amministrative: Marsala al bivio tra civismo autentico e trasformismo politico

Tra meno di un anno, Marsala — quinta città della Sicilia per numero di abitanti e 67ª a livello nazionale — tornerà al voto per eleggere il nuovo sindaco. È una città dal vasto territorio, più esteso perfino di metropoli come Milano, Firenze e Napoli. In questo scenario complesso, una candidatura ormai certa è quella della dottoressa Andreana Patti, già assessore a Trapani nella giunta Tranchida.

Sotto la sua gestione, la città granata si è classificata prima tra i capoluoghi di provincia italiani per risorse del PNRR ricevute pro capite — risultato che testimonia la solidità e la competenza della macchina amministrativa. Ora, in attesa di una visione progettuale chiara e condivisa per il futuro di Marsala, la linea guida annunciata dalla Patti è chiara: "Civismo utile, di servizio, non opportunista e di facciata. Un nuovo patto con gli imprenditori e con le forze sane e autentiche della città."

Nel 2020, se la memoria non inganna, la Patti aveva già offerto la sua disponibilità a guidare Marsala. Riuscì allora a raccogliere il sostegno del consigliere comunale uscente Daniele — poi candidato con il movimento Cento Passi per la Sicilia — e di alcuni fuoriusciti del M5S come Antonio Angileri (già candidato sindaco nel 2015) e Stefano Rallo, più volte candidato, che avevano aderito ad Attiva Sicilia. In nome di un civismo inclusivo, la Patti riuscì a far dialogare figure agli antipodi: da una parte Nuccio, esponente della sinistra radicale, e dall’altra Rallo, che non ha mai nascosto la sua simpatia per il MSI prima, e per Fratelli d’Italia poi.

Un’operazione simile, ma vincente, fu realizzata anni prima da Massimo Grillo, allora con il Partito Socialista Italiano (PSI), a cui affiancò la lista civica Marsala Città Punica. Da quella esperienza sono emersi tre consiglieri oggi presenti in aula consiliare: Gerardi (attualmente anche assessore), Carnese (entrambi poi transitati in Forza Italia) e Orlando, che invece rivendica una posizione autonoma rispetto al suo storico sponsor Salvatore Ombra. Quest’ultimo ha recentemente dichiarato che, se la città glielo chiedesse, si ricandiderebbe come “atto di generosità”, come fece nel 2012, quando fu sconfitto da Giulia Adamo.

Tornando al "capolavoro politico" di Grillo, l’alleanza tra PSI e Fratelli d’Italia sembrava innovativa, ma è poi esplosa. Questo excursus serve da spunto per una riflessione più ampia: dopo la sua genesi nobile, legata alla crisi dei partiti tradizionali durante Tangentopoli, il civismo si è spesso trasformato — anche a Capo Boeo — in una foglia di fico per operazioni politiche individualiste.

Basti ricordare alcune delle sigle civiche degli ultimi anni: Coraggio e Passione per Marsala – Giulia Adamo Sindaco (2012); Autonomia e Libertà – Marsala al Centro – lista Lo Curto (2012); DemocraticixMarsala, ovvero Sturiano (2015); Marsala Coraggiosa, ossia Linda Licari (2020)

Tre di questi protagonisti oggi risultano tesserati rispettivamente con Lega, Forza Italia e Partito Democratico. La stessa Adamo, pur tra mille polemiche, viene definita da Andreana Patti “un’amministratrice determinata e combattiva”. Patti aggiunge: “Sarebbe interessante condividere con lei e con i suoi amici progetti politici per la città.”

In conclusione, il civismo va maneggiato con cura. Perché, nonostante i proclami di rinnovamento, i volti sulla scena politica sembrano essere sempre gli stessi.

Vittorio Alfieri