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05/06/2025 00:09:00

 "La Verma" di Rino Marino alla XXV edizione di Primavera dei Teatri

Ha debuttato lo scorso 30 maggio a Castrovillari, nell’ambito della venticinquesima edizione di Primavera dei Teatri, La Verma, il nuovo spettacolo scritto e diretto da Rino Marino, che firma anche scene e costumi. Una produzione Sukakaifa – Compagnia dell’arpa, con drammaturgia musicale dei Fratelli Mancuso, che hanno anche composto ed eseguito le musiche originali.

Sulla scena: Miriam Palma, Fabio Lo Meo e Liborio Maggio, con il disegno luci di Michele Forni e l’assistenza alla regia di Sonia Giambalvo.

Con La Verma, Marino continua il suo viaggio poetico nel teatro del paradosso e del perturbante, dando vita a un’opera che l'autore stesso definisce come «un cozzare di antitesi tra sacro e sacrilego, devozione e blasfemia, sogno e realtà». Un continuo slittamento tra registri e piani di senso, dove il grottesco esplode con ferocia per poi liquefarsi in un’allucinata dimensione onirica. La figura femminile emerge qui come archetipo ambivalente, al tempo stesso salvifica e mortifera.

A sottolineare e amplificare le vibrazioni emotive e simboliche del testo, l’imponente partitura sonora dei Fratelli Mancuso, che agisce come drammaturgia parallela, fatta di lamenti, liturgie arcaiche e canti rituali, capaci di evocare l’inconscio collettivo attraverso la potenza primordiale della voce e della musica.

Il giorno successivo alla prima, il festival ha ospitato la presentazione del volume “Tetralogia del dissenno II” (Editoria & Spettacolo), che contiene anche il testo de La Verma. Il libro, curato da Vincenza Di Vita con prefazione di Filippa Ilardo, raccoglie quattro opere di Marino – Lunario, La consegna, Fiele e La Verma – completando un percorso avviato con la prima tetralogia, introdotta a suo tempo da Luigi Lo Cascio e chiusa da una postfazione di Giusi Arimatea.

Alla presentazione, molto partecipata da critici e operatori teatrali, hanno preso parte oltre a Marino e Ilardo anche Dario De Luca, co-direttore artistico di Primavera dei Teatri insieme a Saverio La Ruina.

«Nella seconda Tetralogia – ha osservato Vincenza Di Vita – le accurate didascalie descrivono paesaggi claustrofobici e polverosi, mondi che tratteggiano caratteri e gesti dissennati, con occhio clinico e sensibile a un tempo. L’inchiostro scava e scolpisce i protagonisti delle storie, cristallizzando una letteratura teatrale esclusiva e feroce». Un’analisi a cui fa eco il pensiero di Filippa Ilardo: «Il teatro di Rino Marino è un teatro tragicomico, dolce e amaro, un teatro che sprofonda, si sbalestra, si perde e si avviluppa, ma è retto da una rete simbolica di senso che ne fa un universo simbolico coerentissimo».

Con La Verma, Rino Marino conferma ancora una volta la sua cifra autoriale unica, capace di attraversare con lucidità visionaria le ombre dell’umano, in un teatro che non dà tregua ma illumina, come un lampo nella notte, la verità più cruda e necessaria.

 



Spettacoli | 2025-12-02 15:00:00
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