*La tempesta non accenna a placarsi sull'Ente Luglio Musicale Trapanese. Dopo le polemiche sollevate per un bando di concorso per la posizione di Direttore di Produzione e Coordinatore dello Staff della Governance, ritenuto da molti "ad personam" e sospeso per vizi nei requisiti, la vicenda si trasforma in un aspro scontro politico. La consigliera comunale del Partito Democratico, Giulia Passalacqua, attacca frontalmente il consigliere delegato dell'Ente, avvocato Natale Pietrafitta, per la sua replica alle critiche mosse dall'opposizione.
Un bando sotto la lente: la cronaca di una selezione controversa
Il 21 maggio scorso, TP24 aveva acceso i riflettori sulla procedura di selezione, che vedeva un solo candidato ammesso: Giacomo D’Angelo, già Direttore di produzione dell’Ente. Il processo era stato lampo, con prove scritte e orali sostenute in meno di due ore e un punteggio di 83 su 100, portando a una graduatoria provvisoria con il solo nome di D'Angelo. Il contratto, inizialmente a tempo determinato per sei mesi, prevedeva una "eventuale trasformazione a tempo indeterminato", alimentando i sospetti di un'operazione già blindata.
A bloccare il tutto era stata l'intervento della Settima Commissione consiliare "Controllo e Garanzia" del Comune di Trapani, presieduta da Maurizio Miceli. La Commissione aveva sollevato dubbi sulla legittimità del bando, contestando in particolare l'esclusione ingiustificata di laureati in materie gestionali a favore del solo diploma di Conservatorio. La sospensione formale era poi giunta con una nota del Segretario generale Giovanni Panepinto e una comunicazione della dirigente Nunziata Gabriele dell'Ufficio Partecipate, che aveva rilevato la mancata produzione di documentazione contabile essenziale (come il bilancio previsionale) per attestare la sostenibilità economica dell'assunzione. La procedura, in sostanza, era stata dichiarata "non autorizzata". Giacomo D’Angelo, diplomatosi al Conservatorio "Scontrino", vantava un solido curriculum, ma la sua "continuità" con l'incarico attuale e l'unicità della candidatura avevano fatto scattare l'allarme sul metodo e la trasparenza.
La difesa di Pietrafitta: tra necessità e "mal interpretazioni"
A distanza di giorni, il consigliere delegato Natale Pietrafitta ha rotto il silenzio con una dettagliata relazione (Prot. n. 0165 del 31-05-2025) per difendere l'operato dell'Ente. Il documento esordisce giustificando l'indizione del bando con la "vacanza organica" creatasi a seguito delle dimissioni di due dipendenti chiave, Sabina Gianquinto e Angela Mazzeo, che avrebbero lasciato l'Ente con un personale "al collasso" e non in grado di gestire le numerose incombenze. La necessità di sopperire a tale carenza avrebbe spinto a delegare al Direttore di Produzione compiti amministrativi in precedenza svolti dal personale uscente.
Pietrafitta spiega che il rinnovo del contratto di Giacomo D'Angelo (inizialmente a collaborazione a P.Iva) e la sua successiva richiesta di trasformazione in rapporto di lavoro subordinato, pur supportata da un parere legale positivo, hanno portato il Consiglio di Amministrazione a optare per un concorso pubblico. Questo, secondo Pietrafitta, sarebbe avvenuto "a tutela dei principi di trasparenza, terzietà ed imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione", per consentire "valutazioni comparative tra più professionisti".
La relazione prosegue chiarendo che il bando è stato pubblicato tempestivamente sul sito istituzionale dell'Ente e su quello del Comune di Trapani, smentendo le accuse di mancanza di trasparenza e pubblicità. Sulla controversa scelta del diploma di Conservatorio come unico titolo di accesso, Pietrafitta argomenta che non si tratta di un'esclusione arbitraria, ma di una scelta "tecnicamente giustificata" dalla "peculiarità dell'Ente" (teatro di tradizione lirico-sinfonica) e dalla necessità di competenze tecnico-artistiche specifiche che solo un percorso di Conservatorio può garantire. Viene citato l'esempio, toccante, di D'Angelo che avrebbe corretto un errore iconografico sulla locandina de "La Cenerentola" di Rossini, simbolo della "sensibilità musicale e teatrale" richiesta. La relazione sottolinea inoltre il risparmio economico derivante dalle dimissioni del personale, che avrebbe reso la nuova assunzione economicamente sostenibile, permettendo di coprire "un doppio incarico al costo aziendale di uno solo". Infine, Pietrafitta attribuisce la sospensione della procedura concorsuale a una "mal interpretazione" della nota comunale, che riguarderebbe unicamente la mancata approvazione degli strumenti finanziari e non i requisiti del bando. Non poteva mancare l'attacco alla stampa, come sempre a Trapnai: il consigliere delegato definisce le "illazioni giornalistiche" e le osservazioni della Settima Commissione come "imprecise" e "tendenzionse", con "risvolti che meriterebbero di vederla assurgere al rango del 'penalmente rilevante' per essere diffamatoria".
La replica di Passalacqua: "Arroganza e supponenza, noi siamo la voce dei cittadini
La risposta della consigliera Giulia Passalacqua non si è fatta attendere ed è di una durezza inequivocabile. La nota della consigliera del Partito Democratico replica punto per punto alle affermazioni di Pietrafitta, non risparmiando critiche al suo atteggiamento.
"L'atteggiamento del consigliere delegato rivela una chiara reazione di chi elude il controllo, manifestando arroganza e supponenza, e mira a screditare la mia persona e quella degli altri colleghi," dichiara Passalacqua. La consigliera giudica le giustificazioni di Pietrafitta "poco efficaci e poco credibili", ribadendo che l'unico strumento che il consigliere delegato sembra in grado di utilizzare è la "delegittimazione" del ruolo dei consiglieri comunali.
Passalacqua ribadisce la legittimità delle critiche della Settima Commissione riguardo al titolo di accesso al bando, ritenuto "troppo restrittivo". La consigliera sottolinea come l'esclusione di laureati in materie gestionali o con formazioni affini precluda la partecipazione di professionisti con competenze rilevanti, limitando la concorrenza e il beneficio per l'Ente. "È palese che permettere la partecipazione anche a chi ha altri titoli di studio, coerenti con il ruolo e le mansioni da svolgere, favorirebbe una maggiore concorrenza tra i partecipanti e infine un maggior beneficio per Ente," afferma.
La consigliera si dice "sinceramente sorpresa" dall'indisposizione manifestata da Pietrafitta e dal direttore artistico Roccaro verso il lavoro della Settima Commissione. "La nostra attenta attività non può essere vista come un ostacolo, un lavoro di controllo puntuale e approfondito è un servizio alla comunità e non può essere considerato come un'intrusione," tuona Passalacqua.
Il cuore della replica della consigliera PD è la sottolineatura della differenza tra il proprio ruolo e quello del consigliere delegato: "noi siamo consiglieri comunali. La nostra elezione è diretta, siamo stati scelti dalla cittadinanza trapanese proprio con il mandato di vigilare su tutto ciò che attiene l'attività del Comune di Trapani, anche in riferimento alle sue partecipate." A differenza dei ruoli di nomina, come quello di Pietrafitta, i consiglieri sono "diretta espressione del voto popolare" e hanno il compito primario di "sorvegliare sull'operato di tutti, inclusi gli enti e le loro dirigenze," a garanzia di "buona gestione e trasparenza".
Passalacqua rigira infine al mittente le offese ricevute, difendendo la sua preparazione e professionalità, e concludendo con fermezza: "Sono una Consigliera Comunale, scelta dai cittadini trapanesi per rappresentarli... onorerò sempre il ruolo che mi è stato concesso e nessuno mai riuscirà a fermare la mia attività pubblica, politica, che comprende anche responsabilità e attenzione relative alle partecipate del Comune che, ricordiamolo, hanno un unico proprietario, la Città di Trapani."
La polemica sul concorso all'Ente Luglio Musicale Trapanese, dunque, si inasprisce, mettendo in luce non solo questioni di trasparenza amministrativa, ma anche un profondo scontro sui ruoli e le prerogative tra componenti eletti e nominati all'interno della macchina amministrativa cittadina. Una frattura che rischia di lasciare strascichi nella maggioranza che governa il Comune di Trapani.