Nella notte tra sabato 7 e domenica 8 giugno, l’equipaggio della nave Astral, appartenente all’organizzazione umanitaria Open Arms, ha tratto in salvo 54 persone nel Mar Mediterraneo. Secondo quanto riferito dall’ONG, i naufraghi si trovavano da tre giorni su una piattaforma petrolifera abbandonata, dopo che la loro imbarcazione era affondata.
Tra le persone salvate vi sono anche una donna che ha partorito due giorni prima sulla piattaforma e un altro neonato, oltre a due bambini piccoli e cinque donne. Attualmente, tutti si trovano a bordo dell’Astral, come confermato dall’ultima comunicazione di Open Arms.
Secondo quanto riportato da Repubblica, che ha parlato direttamente con l’equipaggio, i migranti erano partiti cinque giorni fa dalla Libia. La segnalazione dell’imbarcazione in difficoltà è arrivata inizialmente da Alarm Phone, il servizio telefonico che assiste i migranti nel Mediterraneo, e successivamente è stata confermata da Seabird, l’aereo da ricognizione della ONG Sea-Watch. Al momento, non è chiaro se vi fossero altre persone disperse oltre a quelle soccorse.
Nelle ore successive al primo intervento, la stessa nave Astral ha prestato supporto anche a un secondo gruppo composto da 109 migranti che si trovavano su un’altra imbarcazione in rotta verso Lampedusa. Il salvataggio definitivo di queste persone è stato effettuato dalla nave Louise Michel, anch’essa gestita da un’organizzazione umanitaria.