L'associazione Codici Sicilia ha inviato una richiesta formale al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, sollecitando un intervento urgente per affrontare le gravi conseguenze della chiusura improvvisa dei centri odontoiatrici Visodent, attivi in diverse province siciliane.
La segnalazione, a firma dell’Avvocato Manfredi Zammataro, segretario regionale dell’associazione, denuncia una situazione di grave abbandono sanitario che coinvolge centinaia di pazienti. Molti di loro si ritrovano con cure odontoiatriche iniziate e mai concluse, apparecchi ortodontici installati senza follow-up, cartelle cliniche non più accessibili e, in molti casi, costretti a continuare a pagare finanziamenti per prestazioni mai ricevute.
"Abbiamo chiesto che la Regione, attraverso l’Assessorato alla Salute, attivi immediatamente le Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) e i servizi odontoiatrici pubblici per garantire la presa in carico dei pazienti colpiti e il completamento delle cure interrotte", affermano Zammataro e l’Avvocato Vincenzo Maltese, dirigente regionale di Codici Sicilia. "Non possiamo permettere che cittadini già penalizzati sul piano economico vedano ora compromessa anche la loro salute, a causa dell’inerzia istituzionale".
Codici Sicilia parla senza mezzi termini di emergenza sanitaria e sociale, e chiede un’azione rapida e coordinata da parte della Regione Siciliana. L’associazione si è inoltre dichiarata disponibile a collaborare attivamente con le Autorità per fornire l’elenco dei pazienti coinvolti e contribuire alla definizione di soluzioni praticabili.
Nel frattempo, prosegue l’attività di raccolta delle segnalazioni da parte dei pazienti danneggiati, a cui Codici Sicilia offre supporto legale e assistenza nella tutela dei propri diritti.
"Stiamo già provvedendo – conclude l’Avvocato Maltese – alla redazione delle prime denunce per i cittadini trapanesi associati a Codici, affinché anche la Procura di Trapani possa avviare indagini, seguendo l’esempio di quella di Catania. Chi ha sbagliato dovrà risponderne nelle sedi giudiziarie competenti".