È stato un autentico flop il referendum in provincia di Trapani. Alla chiusura dei seggi, l’affluenza si è fermata al 20,3%, ben al di sotto del quorum del 50% più uno necessario per rendere validi i quesiti referendari a livello nazionale. Un dato che ricalca quello regionale: in tutta la Sicilia ha votato appena il 23,1% degli aventi diritto, a fronte di una media nazionale del 30,58%. Peggio dell’Isola solo il Trentino Alto Adige.
In provincia di Trapani si sono recati alle urne appena 67 mila elettori su oltre 330 mila. I dati ufficiali della Prefettura fotografano una partecipazione bassissima, nonostante la netta affermazione dei Sì in tutti e cinque i quesiti.
Questi i risultati nel dettaglio:
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Reintegro per licenziamento illegittimo: 90,87% Sì, 9,13% No
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Limitazione contratti a termine: 89,23% Sì, 10,77% No
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Tutele nelle piccole imprese: 90,56% Sì, 9,44% No
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Responsabilità in caso di infortuni in subappalto: 87,91% Sì, 12,09% No
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Cittadinanza ai figli di stranieri nati o cresciuti in Italia: 64,41% Sì, 35,59% No
Nonostante le percentuali bulgare a favore del Sì, il mancato raggiungimento del quorum rende il voto inefficace sul piano legislativo.
Tra i comuni della provincia, il dato più alto di partecipazione si registra a Buseto Palizzolo con il 26,92%, seguito da Partanna (25,60%), Santa Ninfa (25,16%) e Alcamo (24,02%). Male invece Marsala, il comune più popoloso del territorio, dove ha votato appena il 17,88% degli aventi diritto.