Una folla silenziosa e composta ha attraversato questa sera le strade di Castelvetrano per ricordare Mary Bonanno, la donna di 49 anni uccisa dal marito, Francesco Campagna, che subito dopo si è tolto la vita. Un gesto di dolore e di denuncia, una risposta forte della comunità che ha voluto stringersi nel ricordo di una donna stimata e benvoluta, vittima dell’ennesimo femminicidio.
Il corteo, partito da piazza Escrivá, ha attraversato il centro cittadino per concludersi davanti alla Chiesa Madre, dove si è tenuto un momento di raccoglimento e preghiera. In tanti, con una candela tra le mani, hanno voluto testimoniare il proprio sgomento e la propria vicinanza alla famiglia e agli amici di Mary.
A parlare a nome della comunità castelvetranese è stato don Rino Randazzo: «Meri era una donna gentile, generosa, sempre pronta ad aiutare gli altri. Oggi la ricordiamo così, con il cuore ferito ma uniti dalla volontà di non restare in silenzio».
Commosso anche l’intervento del sindaco Giovanni Lentini, che ha sottolineato la massiccia partecipazione alla fiaccolata, in particolare di molti uomini: «È importante che questa mobilitazione sia corale, perché la violenza di genere non è una questione privata, ma una ferita profonda per tutta la nostra società».
L’assessora Rosalia Ventimiglia ha richiamato il ruolo fondamentale dell’educazione: «Dobbiamo partire dalle scuole, dai più giovani, per promuovere una cultura del rispetto e prevenire ogni forma di violenza».
La tragedia che ha colpito Mary Bonanno ha sconvolto l’intera città. Secondo quanto ricostruito finora, venerdì mattina la donna si stava recando a scuola quando è stata affrontata dal marito, forse per un chiarimento. L’aggressione è iniziata nel garage e si è conclusa nell’androne della palazzina di via 4 Aprile, dove l’uomo l’ha finita con una chiave inglese. Subito dopo si è lanciato dal terzo piano, togliendosi la vita.
Una storia di violenza culminata in tragedia, l’ennesima, che Castelvetrano ha scelto di affrontare insieme. Perché, come ha ricordato uno striscione sventolato nel corteo, «l’amore non uccide».