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12/06/2025 06:00:00

Esplode il caso liste d'attesa nella sanità siciliana. Manager a rischio

 La crisi della Sanità siciliana pare non avere fine, adesso ci si confronta con l’altra emergenza, mai cessata, quella delle liste di attesa. Dal monitoraggio richiesto da Renato Schifani, Presidente della Regione, i numeri sono allarmanti: 90 mila ricoveri sospesi e 140 mila visite non ancora eseguite. E la questione è grave perché non ci sono risorse da poter spendere e indirizzare al privato convenzionato per snellire le liste. In questo caos i malati sono sempre più soli, disperati. Fragili.

A rischio i manager
L’anno scorso quando i Direttori generali delle ASP hanno firmato il contratto di conferimento di incarico hanno pure sottoscritto una clausola: in caso di non raggiungimento dell’obiettivo della riduzione delle liste si può decadere dell’incarico.
L’assessore Daniela Faraoni ha convocato i manager ma ci sono ad oggi ASP con postazioni vacanti, quella di Palermo e quella di Trapani.
A chiedere maggiore impegno al governo siciliano è Massimo Dell’Utri, coordinatore regionale di Noi Moderati: “Serve un ulteriore impegno della Regione con risorse e modelli organizzativi più efficienti. L’emergenza delle liste d’attesa nella sanità pubblica, per esami diagnostici e ricoveri che slittano di mesi, richiede un tangibile e immediato impegno della Regione, con risorse finanziarie e un potenziamento del personale in grado di far fronte ad un servizio essenziale primario e che non consente differimenti. L’ultimo monitoraggio effettuato conferma che ben 200 mila prenotazioni per esami e ricoveri non hanno avuto risposta. Abbiamo chiesto nell’ultimo vertice della coalizione l’impiego di 25 milioni di euro per fronteggiare la situazione e abbiamo apprezzato l’impegno del presidente Schifani che destinerà a questa problematica oltre il doppio di questa somma ma è chiaro che va modificato l’impianto organizzativo se si vuole raggiungere l’obiettivo di eliminare l’arretrato e di rendere efficiente il servizio, portando a regime un’offerta di qualità con una domanda crescente”.

Le opposizioni
Il 15 giugno le opposizioni scenderanno in piazza, a Palermo si terrà la manifestazione “Sanità X tutti”. Presenzierà al corteo Giuseppe Conte, leader del M5S. Attesi altri interventi dal palco tra medici, associazioni, politici. Per Nuccio Di Paola e Antonio De Luca “Siamo tornati ai livelli drammatici di due anni fa. I direttori generali che non hanno saputo abbattere le liste vanno rimossi. È previsto nei contratti. Basta chiacchiere: va applicata subito la legge del 1998 che garantisce ai cittadini il diritto ad accedere gratuitamente al privato o all’intramoenia, se il pubblico non rispetta i tempi. E in caso di esenzione, niente ticket”.
Significa che il governo ha fallito e che i direttori generali di Asp e ospedali, che erano chiamati ad abbatterle, ora devono andare a casa come previsto dai loro contratti. Il tempo delle chiacchiere è finito. Ci vogliono i fatti, e i fatti possono essere realizzati solo se c'è la volontà di farli veramente. Si porti subito in aula la nostra mozione per applicare la legge del 1998, che permetterebbe di accorciare i tempi e permettere ai cittadini di fare gratuitamente esami e visite, oltre che nel pubblico, anche nel privato. È applicabilissima se solo si semplificassero i suoi meccanismi, e siamo noi per primi a chiederlo”.
Continuano poi: "È ora di dire basta. È ora di dire basta con lo sfascio di questa sanità, che denunceremo pubblicamente nel corso della manifestazione di domenica prossima”.
Conte ha confermato la sua presenza a Palermo: “«l decreto nazionale sulle liste d’attesa, sbandierato ovunque, si è trasformato in uno scontro tra Regioni e Palazzo Chigi. Annunci vuoti. Servono investimenti veri. E basta nomine politiche: hanno prodotto solo disastri”.

La mozione Cinque Stelle
I rappresentanti del Movimento hanno presentato una mozione con cui chiedono l’applicazione della legge 124 del 1998, che garantisce ai cittadini il diritto ad accedere gratuitamente al privato o all’intramoenia, se il pubblico non rispetta i tempi. La mozione presentata consente una semplificazione dell’iter per il cosiddetto “accesso alternativo”: ad oggi il cittadino ha l’onere di dimostrare che la prestazione richiesta non è disponibile in tutta la Sicilia, ma i CUP non rilasciano attestazioni, poi la procedura di rimborso è molto farraginosa.