Un vero e proprio grido d’allarme arriva da Italia Viva, che denuncia con un dettagliato dossier le condizioni critiche della sanità siciliana e l'incapacità gestionale della Regione. Il vicepresidente del partito, Davide Faraone, ha presentato il documento proprio mentre il Movimento 5 Stelle si prepara a scendere in piazza con una manifestazione prevista per domenica 15 giugno. La fotografia tracciata è impietosa: un sistema sanitario definito "in rovina", dove a farne le spese sono cittadini e operatori sanitari.
Una sanità in ginocchio
“Liste d’attesa insostenibili, strutture con attrezzature superate, professionisti che fuggono verso il privato o fuori regione, posti letto che esistono solo sulla carta, e una gestione incapace di utilizzare i fondi disponibili”, ha dichiarato Faraone, illustrando il dossier intitolato "Sanità disastro: e Schifani dorme…". Una condizione che, secondo l’esponente di Italia Viva, non può più essere ignorata.
Accuse dirette al governo regionale
Faraone punta il dito contro la gestione politica della sanità regionale, individuando responsabilità precise nella figura del presidente della Regione, Renato Schifani, che ricopre anche il ruolo di commissario straordinario per la sanità. “La macchina sanitaria siciliana si muove solo quando ci sono da assegnare poltrone dirigenziali – ha dichiarato – spesso secondo logiche clientelari, come dimostrano anche recenti inchieste giudiziarie. Mentre alcune Asp, come quelle di Palermo e Trapani, restano senza guida, oltre 330 progetti finanziati dal PNRR sono ancora in ritardo”.
PNRR: fondi a rischio
Nel dossier emerge il dato più preoccupante: circa 500 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potrebbero andare persi, a causa dei ritardi nella progettazione e nell’attuazione degli interventi. Un’occasione sprecata che potrebbe aggravare ulteriormente il divario già marcato tra il sistema sanitario del Sud e quello del Nord Italia.
Emergenze sanitarie croniche
Il documento segnala criticità diffuse: la carenza cronica di infermieri, la migrazione sanitaria crescente – specie per patologie oncologiche – e la debolezza strutturale dei programmi di prevenzione. Screening oncologici ridotti ai minimi termini e tecnologie obsolete aggravano un quadro già compromesso, che Italia Viva definisce da “terzo mondo”.
“Un diritto negato”
Fabrizio Micari, dirigente del partito in Sicilia, rincara la dose: “Il fallimento del governo regionale nella gestione del servizio sanitario è ormai evidente. Il diritto alla salute non può continuare ad essere negato ai siciliani”.