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19/06/2025 12:05:00

“Grazie al Centro Alzheimer di Marsala, ma ora siamo soli”: la lettera dei familiari dei pazienti

 Una lettera di ringraziamento e, al tempo stesso, un grido di rammarico. I familiari di alcuni pazienti seguiti presso il Centro Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) dell’ex ospedale San Biagio di Marsala hanno voluto rendere pubblico il loro apprezzamento per il lavoro svolto da operatori e medici, sottolineando però la mancanza, nel territorio, di strutture simili per proseguire il percorso di cura e assistenza.

«A dire grazie alla buona sanità dell’Azienda Provinciale di Trapani ed in particolare ai gentili professionisti del CDCD – scrivono – siamo noi familiari di Nuccio, Vincenza, Enzo, Andrea, Vincenzo, Lina, Rosamaria e Agata. Pazienti che oggi sono in carico ambulatorialmente, ma che hanno seguito un percorso riabilitativo e soprattutto di mantenimento delle competenze residue presso il suddetto centro».

Un centro che, spiegano, non è stato solo un luogo di cura, ma uno spazio di umanità e inclusione: «All’interno del centro giornalmente si alternavano attività di vario genere: dal potenziamento cognitivo, all’attività fisioterapica, alla musicoterapia, alle attività ludico-ricreative, fino alle esplorazioni territoriali. Tutte azioni che hanno aiutato i pazienti a migliorare il tono dell’umore, a mantenere la reciprocità e l’inclusione sociale».

«La vostra professionalità, la vostra gentilezza e la vostra dedizione – scrivono ancora – hanno fatto una grande differenza nella vita di ogni paziente e della famiglia che se ne fa carico. La vostra opera è fondamentale per aiutare le persone con Alzheimer e le loro famiglie a mantenere la dignità e la qualità della vita. Siete un esempio di eccellenza e di dedizione».

Un ringraziamento speciale è rivolto al responsabile del centro, il dott. Gabriele Tripi, “colui che rende possibile questa realtà”.

Ma la conclusione del percorso lascia spazio all’amarezza: «Una nota di rammarico per queste famiglie è la fine dell’esperienza al centro e la mancanza, nel territorio, di realtà simili che possano continuare ad aiutarle. Nessuno dovrebbe essere lasciato solo in un cammino tanto delicato».