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19/06/2025 10:16:00

Maturità 2025: un po’ di Marsala nelle tracce d’esame. Da Borsellino a Valeria Della Valle, il rispetto al centro

 C’è un filo che lega Marsala alla prima prova della Maturità 2025. Un filo fatto di parole, memoria e cultura.

A comparire tra le tracce proposte ieri dal Ministero dell’Istruzione, infatti, sono stati Paolo Borsellino – il magistrato che ha vissuto e lavorato a lungo a Marsala – e Valeria Della Valle, linguista e accademica della Crusca, ospite appena un mese fa della IX edizione del festival “38° Parallelo”, diretto da Giuseppe Prode.

E proprio a Marsala, davanti al pubblico del festival, la professoressa Della Valle aveva parlato della parola che è finita tra i banchi di scuola di mezzo milione di maturandi italiani: “Rispetto”, scelta come parola dell’anno 2024 nel vocabolario Treccani da lei curato con Giuseppe Patota.

La parola che costruisce

“È una grande, inaspettata soddisfazione”, ha dichiarato Della Valle all’Adnkronos dopo aver scoperto di essere stata citata nella traccia ministeriale. “Abbiamo colto nel segno – ha detto –. Ci aveva già riempito d’orgoglio il fatto che il presidente Mattarella avesse ripreso la nostra scelta nel discorso di fine anno. Ora siamo felici di offrire ai ragazzi uno spunto di riflessione importante, su una parola centrale per il vivere civile”.

A Marsala, Della Valle aveva parlato di lingua, cultura e dei vocaboli che plasmano il nostro modo di pensare e convivere. E proprio in quell’occasione aveva presentato “Treccani 100”, un nuovo vocabolario destinato soprattutto ai giovani. Una connessione che oggi si rafforza: “Il nostro festival – ha commentato Giuseppe Prode – diventa parte del percorso culturale che forma il Paese. È un segnale forte e bello che ci riempie di orgoglio”.

Borsellino: l’impegno, la memoria, Marsala

Ma non è tutto. Un’altra traccia della maturità ha riportato in primo piano il nome di Paolo Borsellino, citando una sua dichiarazione che sottolinea il valore della giustizia e dell’impegno individuale nella lotta alla mafia: “La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale”.

Una frase che tanti studenti marsalesi – e non solo – conoscono bene. Borsellino fu infatti procuratore della Repubblica a Marsala dal 1986 al 1992, anni in cui fece della città un avamposto della legalità. Il suo ricordo è ancora oggi vivo nei luoghi e nelle coscienze, e il suo nome campeggia nelle scuole, nelle piazze e nei pensieri di chi lotta ogni giorno contro la rassegnazione.

Marsala, città di parole

In un Paese dove spesso la cronaca sembra soffocare ogni possibilità di futuro, fa bene vedere la cultura, la memoria e l’educazione civica ritornare centrali attraverso l’esame di Stato. E fa ancora più piacere constatare che, in questa occasione, Marsala c’era.

C’era con le sue battaglie del passato e le sue visioni del presente. C’era con la forza delle parole e con chi quelle parole ha scelto di metterle al centro: dai magistrati come Borsellino, ai linguisti come Della Valle, passando per gli spazi culturali come 38° Parallelo, che continua a portare in città riflessioni necessarie, domande urgenti e – a quanto pare – anche qualche ispirazione ministeriale.