«Siamo in piena stagione di rischio incendi e il Governo regionale è ancora immobile». È una denuncia dura quella lanciata dalla deputata del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi, che con una nuova interrogazione all’Assemblea Regionale Siciliana punta il dito contro la grave carenza organizzativa che colpisce in particolare la provincia di Trapani, ma che – a suo dire – coinvolge l’intera Sicilia.
Al centro delle critiche della parlamentare trapanese, l’inaugurazione della Sala operativa unica regionale da parte del presidente Renato Schifani, avvenuta pochi giorni fa a Palermo. «Un taglio del nastro che non rassicura affatto – attacca Ciminnisi – anzi, rende ancora più evidente lo scollamento tra le cerimonie di facciata e la realtà vissuta dai territori. A Trapani mancano dirigenti, funzionari, operai forestali: non ci si può limitare a inaugurare uffici, bisogna organizzare e prevenire sul campo».
Particolarmente critica la situazione del Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale, servizio competente per l’intera provincia di Trapani, privo – denuncia la deputata – di un dirigente da quasi due anni e affidato a un solo funzionario. «È inaccettabile – afferma – che in un territorio così vulnerabile si lasci tutto sulle spalle di una sola persona. Le emergenze non si gestiscono all’ultimo momento».
Nella sua interrogazione, Ciminnisi chiede al Governo regionale dati certi e verificabili: quanti chilometri di viali tagliafuoco sono stati effettivamente realizzati? Qual è lo stato della ripulitura delle aree già colpite dal fuoco? Le riserve naturali e le zone boschive sono realmente accessibili ai mezzi di soccorso?
«In molte zone – osserva – i lavori di prevenzione sono fermi o partiti in estremo ritardo. Gli incendi non arrivano a sorpresa: sono eventi prevedibili e occorre farsi trovare pronti, non impreparati».
La deputata conclude con un appello che suona anche come un avvertimento: «Questa disorganizzazione è colpevole e mette a rischio territori e vite umane. Se il Governo non è in grado di rafforzare i presìdi, dotare gli enti locali delle risorse necessarie e pianificare per tempo, non solo bruceranno i nostri boschi: brucerà anche la credibilità delle istituzioni».