La Corte di Cassazione ha messo il sigillo finale sul sequestro delle note gelaterie Sharbat di Mondello, dell'omonimo marchio e di altre attività economiche legate alla ditta intestata a Giuseppa Basile. Il ricorso presentato dalla donna contro il provvedimento del tribunale è stato respinto, con la Suprema Corte che ha ritenuto pienamente legittime le misure cautelari adottate.
Secondo i giudici, le indagini hanno fornito un quadro probatorio solido, coerente e supportato da numerosi riscontri. Dietro la facciata di legalità dell’attività imprenditoriale si nasconderebbe in realtà un articolato sistema di gestione mafiosa, diretto da Mario Mancuso, indicato dagli inquirenti come imprenditore colluso con la famiglia mafiosa di San Lorenzo-Tommaso Natale.
L'inchiesta ha portato alla luce un presunto meccanismo di partecipazione mafiosa alle imprese, nel quale Mancuso avrebbe svolto un ruolo centrale. L'uomo, secondo l’accusa, avrebbe garantito profitti e vantaggi economici a Michele Micalizzi, considerato uno dei vertici della cosca, utilizzando società formalmente pulite e attività commerciali come copertura, tra cui le gelaterie e pasticcerie dei marchi Brioscià e Sharbat.
Il provvedimento confermato dalla Cassazione segna un ulteriore passo avanti nella strategia di contrasto alle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico palermitano, dove – come dimostrato dal caso Sharbat – anche attività dall’apparenza innocua possono celare interessi criminali ben più profondi.