Bagno riaperto, caso chiuso. Questa mattina il sindaco Giacomo Tranchida è piombato nell’ufficio anagrafe di Borgo Madonna, insieme all'assessore al Personale, Vincenzo Abbruscato. Il primo cittadino in persona ha rimosso il cartello e bidone che, da giorni, impedivano a utenti e disabili di usare l’unico servizio igienico. «Ci voleva poco – ha commentato lapidario – e qualcuno dovrà risponderne».
Tranchida ha quindi parlato di «chiusura arbitraria» e chiesto all’ufficio tecnico di chiarire perché il bagno fosse stato dichiarato off-limits senza avviare i lavori di adeguamento: «Se c’è un problema di sicurezza si mette a norma, non si serra la porta e si lascia la gente senza servizi».
Il sindaco ha, infine, assicurato che entro la prossima settimana arriverà un piano di intervento sugli altri spazi comunali «per evitare che barriere e divieti diventino la scorciatoia più comoda».
Il sindaco ha poi aggiunto "sono io che chiedo scusa a questa persona, ma vorrei conoscerla di persona. Non vorrei fosse un film, da invenzione giornalistica".
Della stessa linea l'assessore Abbruscato: "si è provocato un disagio a questa persona a cui è stato negato, sbagliando, sottolineo sbagliando, l'accesso. Ma l'edificio è perfettamente funzionante e idoneo".
L’intervento del sindaco Tranchida arriva dopo un’interrogazione urgente presentata in aula dal consigliere comunale Salvatore Daidone, che si è attivato in seguito alla segnalazione di un cittadino. L’uomo aveva accompagnato il padre disabile all’ufficio anagrafe di Borgo Madonna, ma una volta arrivato si è trovato davanti a una situazione assurda: l’ingresso con pedana per carrozzine era chiuso e l’unico bagno presente risultava inaccessibile, sbarrato da un bidone e da un cartello con la scritta “Vietato l’accesso”.
Daidone si è recato personalmente sul posto e ha chiesto l’intervento della Polizia Municipale, che ha effettuato un sopralluogo e redatto un verbale. A questo si è aggiunta la richiesta di ispezione all’Asp per verificare le condizioni igienico-sanitarie. La segnalazione è arrivata fino al primo cittadino, che si è recato nell’ufficio e ha ordinato il ripristino immediato della funzionalità del bagno.