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25/06/2025 16:01:00

Sicilia, cresce l’occupazione (più del resto d’Italia). Ma la disoccupazione resta alta

C’è un segnale positivo che arriva dalla Sicilia, e per una volta non si tratta di una promessa o di un annuncio, ma di un dato certificato: nel 2024 l’occupazione è cresciuta più che nel resto del Paese. Secondo il nuovo rapporto della Banca d’Italia sull’economia regionale, il numero degli occupati è salito del +4,6%, ben al di sopra della media italiana (+1,5%) e di quella del Mezzogiorno (+2,2%).

Un risultato che si deve in particolare al lavoro autonomo, cresciuto più del lavoro dipendente, e che ha portato il tasso di occupazione al 46,8%. Un numero che resta basso (la media nazionale è del 62,2%), ma che segna comunque un progresso. Il dato fa il paio con il calo del tasso di disoccupazione, sceso di tre punti percentuali e ora al 13%: meno che in passato, ancora troppo rispetto al resto d’Italia (circa il doppio della media nazionale).

Istruzione e intelligenza artificiale: le sfide del futuro

Non è solo una questione di quantità. Negli ultimi anni in Sicilia è cresciuto anche il numero dei lavoratori qualificati, ma la loro incidenza resta inferiore alla media italiana. Sono proprio queste professionalità, paradossalmente, le più esposte nei prossimi anni all’impatto delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Una sfida in più per il sistema regionale.

Reddito in crescita, inflazione sotto controllo

A dare una mano alle famiglie siciliane ci ha pensato anche il contenuto livello dell’inflazione. Secondo Bankitalia, il reddito reale è cresciuto dell’1,8%, mezzo punto in più rispetto alla media nazionale. Un effetto combinato di più occupazione e prezzi stabili.

Terziario sugli scudi, bene i mutui, in affanno l’agricoltura

Il settore più dinamico resta il terziario, seguito dall’industria. L’agricoltura invece non cresce. Ripartono le erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni, trainate nella seconda metà dell’anno dal calo dei tassi d’interesse. I prestiti alle famiglie aumentano del 1,5%, il credito al consumo cresce del 4,8%.

Pnrr, tante risorse ma pochi cantieri

Sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Sicilia ha fatto passi avanti ma non ha ancora corso: secondo Bankitalia, oltre l’80% delle risorse (4,3 miliardi su 5,7) sono state aggiudicate, ma i lavori avviati o conclusi rappresentano ancora meno della metà delle gare espletate.

Enti locali: più spesa, più entrate, ma i Comuni restano fragili

Nel 2024 la spesa degli enti territoriali è cresciuta dell’8,8%, grazie all’aumento della spesa corrente. Gli investimenti fissi sono in calo (-1,9%), ma restano comunque su livelli storicamente elevati. Le entrate di Comuni e Regione sono salite rispettivamente del 7,3% e del 14,9%. Le condizioni finanziarie sono migliorate, ma resta la fragilità dei Comuni, ancora penalizzati da una bassa capacità di riscossione e da basi imponibili deboli.

Conclusione: bene, ma non benissimo

La Sicilia cresce, ma ancora con un passo lento e faticoso. L’occupazione aumenta, il reddito anche, eppure la disoccupazione resta alta e i progetti del Pnrr si muovono con lentezza. È un’isola che cerca di cambiare, ma ha bisogno di più fiducia, più competenze e più velocità.