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27/06/2025 10:30:00

Gaza, il M5S all'Ars: "Il sì alla mozione atto di civiltà, sbagliato non fermare le relazioni con Israele"

Con l’approvazione della mozione pro Gaza all’Assemblea Regionale Siciliana, il Movimento 5 Stelle incassa una parziale vittoria politica e morale, ma non rinuncia a puntare il dito contro quella che considera l’ennesima occasione mancata da parte della maggioranza di centrodestra.

“La Sicilia non poteva rimanere inerte di fronte alle atrocità e al genocidio in corso nella Striscia di Gaza” – dichiara con forza il capogruppo M5S Antonio De Luca – “e il nostro sì alla mozione è un atto minimo, elementare di civiltà, che pone finalmente la Regione dalla parte dei diritti umani e della legalità internazionale”.

La mozione approvata da Sala d’Ercole, nella sua versione riscritta, impegna il governo regionale su quattro assi: il sostegno alla soluzione ‘Due popoli, due Stati’ con il riconoscimento della Palestina; il rafforzamento degli aiuti umanitari alla popolazione gazawi; la promozione di un fermo no alla guerra “a pezzi”; e l’accoglienza sanitaria in Sicilia per i feriti più gravi, con priorità ai bambini.

“Questi punti rappresentano una linea di confine netta – aggiunge De Luca – tra chi resta a guardare e chi, come noi, ritiene che la neutralità davanti al massacro sia complicità. È giunto il momento di dire basta all’ignavia di molti governi, incluso quello italiano, che tacciono davanti a un’ecatombe umanitaria sotto gli occhi del mondo”.

Ma la soddisfazione grillina resta a metà. A puntare il dito contro la maggioranza è la deputata M5S Lidia Adorno, che contesta il mancato via libera al suo emendamento, respinto dall’aula su impulso della coalizione che sostiene il presidente Schifani.

“Il mio emendamento – spiega Adorno – avrebbe impegnato la Regione a interrompere ogni tipo di scambio commerciale e cooperazione con aziende e centri di ricerca israeliani. Sarebbe stato un atto di condanna chiaro e inequivocabile contro l’azione sanguinaria del governo Netanyahu. Ma evidentemente, quando si tratta di scegliere tra diritti umani e interessi economici, questa maggioranza sa bene da che parte stare”.

Il voto sulla mozione pro Gaza evidenzia una frattura sempre più netta all’interno dell’ARS tra chi invoca una politica estera regionale più etica e chi, secondo il M5S, preferisce “rimanere impantanato in una neutralità di comodo”.

Per il Movimento, dunque, si tratta di un passaggio importante ma non risolutivo. E la battaglia in favore dei diritti del popolo palestinese, assicurano, proseguirà con ancora maggiore determinazione.