Un portavoce che si comporta da mediatore politico, un incarico fiduciario contestato sin dalla nomina, e ora un nuovo caso che riaccende la polemica. Al centro delle accuse c’è Pietro Vultaggio, portavoce del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida. A denunciarne l’operato è il consigliere comunale Tore Fileccia, che parla apertamente di «comportamento gravissimo e inaccettabile».
Il nodo? Vultaggio, retribuito con fondi pubblici, starebbe contattando tramite Messenger diversi cittadini che lasciano commenti critici sotto i post della pagina Facebook istituzionale del Comune. Secondo Fileccia, si presenterebbe come “portavoce del Comune di Trapani” (e non del solo sindaco), offrendo soluzioni e disponibilità a risolvere i problemi segnalati.
«Un atteggiamento – afferma Fileccia – che somiglia più a una campagna elettorale personale camuffata che a un’attività di comunicazione istituzionale».
Ma la questione non si ferma qui: il consigliere chiede di sapere se queste attività siano state autorizzate o avvengano a insaputa del sindaco. E soprattutto se sia lecito, per un consulente pagato con soldi pubblici, utilizzare canali informali per “intervenire” sui commenti dei cittadini, magari per placare malumori.
Fileccia contesta anche il metodo: «L’utilizzo di un mezzo privato come Messenger, legato a commenti pubblici, solleva dubbi sul rispetto della privacy e sull’uso dei dati personali. I cittadini meritano trasparenza e rispetto, non propaganda mascherata da supporto istituzionale».
Ma già dalla sua nomina, avvenuta a maggio, il ruolo di Vultaggio aveva sollevato critiche. Infatti, la Segreteria provinciale di Assostampa Trapani aveva denunciato l’inopportunità dell’incarico, evidenziando come il Comune non avesse mai assunto Cinzia Bizzi, giornalista professionista vincitrice di concorso pubblico per l’ufficio stampa, bandito nel 2022.
Il Comune di Trapani, pur avendo previsto e svolto la selezione pubblica per attivare l’ufficio stampa, non ha mai proceduto con l’immissione in servizio della vincitrice. E oggi l’ufficio stampa non è attivo.
Una scelta che aveva già fatto discutere, soprattutto perché il portavoce – nominato con decreto fiduciario – è stato chiamato a svolgere anche compiti informativi più ampi di quelli consentiti dal suo ruolo.
Il segretario provinciale di Assostampa, Vito Orlando, aveva sottolineato che «l’ufficio stampa ha il compito di informare i cittadini su tutta l’attività dell’amministrazione comunale», compreso il consiglio e gli uffici, mentre «il portavoce, invece, assiste esclusivamente il sindaco sul piano politico-comunicativo».
Su questo punto è chiara anche la direttiva regionale n. 19 del 2022, che prevede che il portavoce possa essere nominato solo se è già presente nell’ente un ufficio stampa. A Trapani, però, l’ufficio stampa non c’è. E la scelta di non attivarlo, pur in presenza di una graduatoria valida, resta una ferita aperta.
A preoccupare sono anche le modalità di gestione della comunicazione: il decreto sindacale e i post della pagina ufficiale del Comune affidano al portavoce il compito di «informare i cittadini su tutte le attività di governo e i progetti dell’Amministrazione».Compiti che, per legge, non spettano a una figura fiduciaria, ma appunto all’ufficio stampa.
Intanto Fileccia ha chiesto una verifica sull’uso delle risorse pubbliche, la revoca dell’incarico e un chiarimento urgente da parte del sindaco. Palazzo d’Alì, per ora, tace.