È Annalisa Tardino la nuova guida dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale. La nomina dell’ex europarlamentare leghista, già segretaria regionale del Carroccio in Sicilia, è stata decisa dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ha scelto una figura di stretta fiducia politica per prendere il posto di Pasqualino Monti.
Una decisione che, seppur ancora non formalizzata, appare ormai definitiva. E che sta già suscitando reazioni contrastanti, in particolare a Trapani, uno dei porti ricompresi nell’area di competenza dell’Autorità insieme a Palermo, Termini Imerese e altri approdi strategici dell’Isola occidentale.
La corsa a tre e le scelte politiche
Il nome della Tardino ha avuto la meglio su altri candidati sostenuti da pezzi importanti del centrodestra siciliano. Il presidente della Regione, Renato Schifani, avrebbe voluto dare continuità al lavoro di Monti, puntando su Luca Lupi, attuale segretario generale dell’ente portuale. Una parte di Forza Italia, invece, nei mesi scorsi aveva proposto Carlo Amenta, docente universitario e volto noto della scena palermitana.
Ma alla fine ha pesato la linea politica del ministro, che ha preferito indicare una figura vicina alla Lega, nel quadro di un progressivo consolidamento del partito nei nodi strategici della gestione amministrativa siciliana. La nomina arriva in un momento delicato, con diversi cantieri aperti, fondi PNRR in ballo e progetti di riqualificazione urbana collegati agli scali marittimi.
Le preoccupazioni per il porto di Trapani
A Trapani la reazione non si è fatta attendere. Il Partito Democratico ha espresso “grande preoccupazione” per quella che viene letta come una “scelta dettata più da logiche di partito che da una reale visione di sviluppo per il territorio”.
Il riferimento è al lavoro condotto negli ultimi anni sotto la presidenza di Monti, considerato artefice di una svolta nella gestione del sistema portuale, con progetti come il waterfront trapanese che mirano a trasformare il rapporto tra la città e il suo porto, anche in chiave turistica e internazionale.
“Il rischio – scrive il PD – è di compromettere quanto di buono è stato fatto, mettendo in discussione interventi strategici che potrebbero davvero rilanciare Trapani nel panorama mediterraneo”. Da qui l’appello all’amministrazione comunale: il partito chiederà formalmente al sindaco Giacomo Tranchida di incontrare al più presto il nuovo presidente dell’Autorità, coinvolgendo anche operatori e stakeholder portuali, “per conoscere direttamente gli intendimenti e le priorità per la città”.
Una sfida tutta da giocare
Annalisa Tardino eredita una macchina complessa e un territorio che ha fatto del mare una leva di sviluppo, ma che sconta ritardi strutturali e rivalità politiche croniche. La sfida sarà quella di dimostrare che la sua nomina non è solo un premio di partito, ma una scelta capace di garantire continuità, progettualità e crescita. Soprattutto per città come Trapani, che in questi anni hanno ricominciato a guardare al porto non come a un problema, ma come a una risorsa.