“Lavorare sotto il sole a 40 gradi non è meno pericoloso se si guida un autobus, si opera nei porti o si scaricano merci in un hub logistico”. È con queste parole che Alessandro Grasso (Filt CGIL), Dionisio Giordano (Fit CISL) e Katia Di Cristina (UILTrasporti Sicilia) denunciano con forza l’assenza di tutele per i lavoratori del settore trasporti nell’ultima ordinanza regionale sullo stress termico.
Il provvedimento emanato dalla Presidenza della Regione Siciliana, infatti, si concentra esclusivamente su agricoltura, edilizia, cave e settori affini, lasciando fuori una vasta platea di lavoratori esposti quotidianamente al caldo torrido. “Una svista? Una scelta deliberata? In entrambi i casi si tratta di un errore grave – sottolineano i tre segretari regionali – perché ignora intere categorie che garantiscono servizi pubblici essenziali e che lavorano, spesso senza adeguati sistemi di raffreddamento, in condizioni climatiche estreme”.
Nella loro nota, i sindacati ricordano che chi guida autobus privi di aria condizionata, chi lavora nelle banchine portuali, nei piazzali ferroviari, nei centri di raccolta rifiuti o nella logistica, è esposto agli stessi rischi di chi opera nei campi. “Ma evidentemente per la Regione – osservano amaramente – esistono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B”.
Una situazione paradossale, soprattutto alla luce del clima siciliano, dove le temperature estive superano frequentemente i 40 gradi percepiti. “Ci chiediamo – aggiungono Grasso, Giordano e Di Cristina – se davvero sia così complicato redigere un’ordinanza che includa anche chi lavora nei trasporti e in altri settori pubblici all’aperto”.
I sindacati rilevano infine come l’ordinanza dimentichi perfino i lavoratori della raccolta rifiuti e della pulizia nei mercati rionali: “Serve davvero l’intervento del CNR – incalzano Giordano e Di Cristina – per capire che anche questi lavoratori sono esposti a rischi concreti per la salute?”
L’appello è diretto al Presidente della Regione, Renato Schifani: “Presidente, la esortiamo a intervenire con un provvedimento completo e giusto, che non lasci indietro nessuno. I lavoratori dei trasporti, della logistica, dei rifiuti e degli appalti ferroviari meritano rispetto e tutele reali, non proclami”.