In fondo, lo diceva anche De André: “Si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio”. E forse, in questo momento, Massimo Grillo ascolta solo se stesso. Dopo settimane di turbolenze, dimissioni, smentite, scomuniche politiche e tentativi maldestri di ricucire, il sindaco di Marsala ha deciso di fare dietrofront su uno dei suoi stessi rimpasti, richiamando in Giunta Donatella Ingardia.
La dirigente scolastica, politicamente vicina all’onorevole Stefano Pellegrino, era entrata in Giunta nell’aprile del 2024 ed era uscita appena due mesi dopo, all’inizio di giugno, presentando le proprie dimissioni insieme a Francesco Marchese. Un’uscita che sembrava definitiva, tanto che Grillo aveva subito provveduto a sostituire i due con il consigliere comunale Gaspare Di Girolamo e il dottore Giuseppe Lombardo. Ma, come ormai ci ha abituati questa amministrazione, il definitivo è solo una pausa scenica prima del prossimo colpo di teatro.
La nomina di Ingardia arriva dopo un’altra uscita, quella dell’assessora Giusi Piccione, che aveva lasciato la Giunta creando – oltre al vuoto politico – un problema di rappresentanza di genere. Senza donne in Giunta, il Comune si trovava scoperto sul fronte delle pari opportunità. E allora ecco il rientro in scena di Donatella Ingardia, che riporta almeno l’equilibrio formale in una squadra politica sempre più sfilacciata.
Ma non è solo questione di quote rosa. Il ritorno della professoressa conferma che i giochi, nel Palazzo Municipale, sono tutto fuorché chiusi. Anche perché i vertici della Democrazia Cristiana non hanno affatto gradito il precedente
rimpasto, prendendo nettamente le distanze dai nuovi assessori Di Girolamo e Ferrantelli e, di fatto, rompendo con Grillo. Un gesto che ha provocato un vero e proprio terremoto politico: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Dc, Noi Moderati e Grande Sicilia – tutte le sigle del centrodestra – hanno ufficialmente ritirato il loro sostegno al Sindaco, annunciando l’avvio di un nuovo progetto per le amministrative del 2026.
Insomma, la Giunta è ora al completo – con il sindaco Grillo, il vicesindaco Giacomo Tumbarello, e gli assessori Salvatore Agate, Ignazio Bilardello, Ivan Gerardi, Gaspare Di Girolamo, Giuseppe Lombardo e, appunto, Donatella Ingardia – ma il quadro politico è tutt’altro che stabile.
Resta ora da sciogliere il nodo delle deleghe assessoriali, che dovranno essere necessariamente rimodulate dopo i numerosi cambi. Ma più che una distribuzione di competenze, sembra un gioco di incastri su un puzzle sempre più caotico. E il tempo, intanto, corre verso il 2026.