Si è svolto ieri mattina, un partecipato sit-in degli agricoltori della Valle del Belìce davanti alla sede del Consorzio di Bonifica in contrada Seggio, a Castelvetrano. Una mobilitazione spontanea, ma ormai diventata ricorrente: non più solo un appuntamento annuale, ma quasi mensile, come ha ricordato Enza Viola, consigliera comunale e rappresentante della Consulta degli Agricoltori.
L’iniziativa nasce dalla crescente preoccupazione per la campagna irrigua 2025, messa in grave difficoltà dalla mancanza di acqua e dai guasti strutturali al sistema di distribuzione. In particolare, sotto accusa è finita la stazione di pompaggio di contrada Zangara, incapace di alimentare tutta la zona del Seggio a causa dell’usura degli impianti. Gli ingranaggi sono infatti vecchi di cinquant’anni e necessitano di un importante intervento di rinnovamento, per il quale il Consorzio ha annunciato l’esistenza di un finanziamento da sei milioni di euro.
A peggiorare la situazione, gli atti vandalici subiti dall’impianto: due gli episodi gravi, uno a novembre scorso e uno a febbraio, quest’ultimo particolarmente dannoso, poiché ha comportato il furto di componenti fondamentali dei motori.
«Da febbraio segnaliamo questa emergenza – ha dichiarato Enza Viola – lo scorso anno, nello stesso giorno, affrontavamo già una situazione analoga, tra caldo estremo e carenza d’acqua. Quest’anno rischiamo di perdere il 70% delle produzioni agricole». La rappresentante della Consulta ha anche annunciato che, secondo quanto comunicato dal Consorzio, un tecnico specializzato della ditta produttrice del macchinario danneggiato dovrebbe arrivare nelle prossime ore per una valutazione sull’eventuale riparazione.
Presente alla manifestazione anche il sindaco di Castelvetrano, Giovanni Lentini, che ha ribadito come il problema sia ben più ampio di una semplice emergenza tecnica. «Non è un problema di fondi – ha detto il primo cittadino – ma un problema sistemico, di mancata programmazione. I macchinari sono obsoleti, il sistema di irrigazione è antiquato. Se non si interviene in modo strutturale, ci ritroveremo ogni anno con lo stesso dramma. Occorre rinnovare completamente i sistemi di pompaggio e distribuzione. Il governo regionale deve comprendere che la priorità assoluta dev’essere la gestione delle risorse idriche».