Con cadenza quasi settimanale si riuniscono le sigle del centrodestra a Marsala, bisogna marciare insieme per la costruzione del programma, del perimetro delle alleanze, e poi dovranno fare sintesi su un unico nome che dovrà essere il candidato sindaco. E su questo potrebbero nascere dei problemi.
Chi ha partecipato
A partecipare all’incontro, che si è tenuto lunedì sera i partiti di centrodestra: Fdi, Fi, Lega, Dc, Noi Moderati, Grande Sicilia. Insieme a loro anche molte sigle civiche, che a quell’area appartengono: Progettiamo Marsala, Marsala Futura, Movimento Popolare Arcobaleno, Movimento 25 giugno, Associazione Futura Lab, Uguaglianza per la Sicilia, Amare Marsala, Impegno Comune e Movimento Lealtà Siciliana.
I prossimi incontri saranno aperti anche al “Nuovo Psi e a tutte le forze civiche, le associazioni culturali, le forze imprenditoriali e datoriali presenti in città. Il prossimo step sarà infatti quello di istituire un coordinamento cittadino che in modo paritario, inclusivo e plurale cominci a stilare le linee programmatiche, le strategie e le iniziative su cui ridisegnare il futuro di Marsala”.
Marsala-Palermo-Roma: una sola coalizione
L’intento è quello di avere una coalizione di centrodestra che sia strettamente collegata con i palazzi del potere palermitano e romano. L’obiettivo è di avere un collegamento che possa portare a Marsala occasioni di sviluppo.
La campagna elettore cittadina sarà la rampa di lancio per le regionali e le nazionali del 2027.
A breve verranno lanciati anche dei tavoli tematici per un confronto con i cittadini “Perché nessuno si senta escluso dal progetto di rigenerazione che interesserà tutta Marsala a partire dalle periferie. Il modello che si vuole costruire tende a ricreare un legame di stima e di fiducia tra chi fa politica e amministra e i cittadini, un comune, forte e responsabile senso di appartenenza alla Città, un nuovo sentimento e una condivisione della cosa pubblica che passa dalla gestione della ordinaria normalità e dalla garanzia dei diritti primari dei cittadini alla visione della città futura nella quale vivere e soprattutto far vivere i nostri giovani”.
Unità di intenti. Sarà anche di sostanza?
E’ inutile negarlo, le sigle di centrodestra dialogano bene, si confrontano ogni tot di giorni, marciano contro l’attuale sindaco Massimo Grillo, provano a creare una alternativa. E il nome? Dovranno fare sintesi, lì non potrebbero trovare una vera quadra. Alcuni esponenti del centrodestra escludono la candidatura di Salvatore Ombra, non gli darebbero appoggio. Altri ancora cercano una figura che rompa gli schemi e che sappia essere catalizzatore di stima e consenso insieme. Alcuni fanno il nome di Leonardo Curatolo, imprenditore, vicino al centrodestra, che è pronto a scendere in campo. E poi c’è la DC che, insieme a Grande Sicilia, presenta il nome di Nicola Fici. Prima o poi dovranno decidere su un unico nome o si spaccheranno.
Per intenderci, sono le stesse sigle e gli stessi movimenti che hanno, nel 2020, appoggiato la scalata di Grillo, con una buona dose di persone che sono state con il sindaco in giunta.
Il centrosinistra
Ad oggi non ci sono davvero altri nomi ad eccezione di Andreana Patti, che però si presenta come civica. PD e altre sigle guardano lì. Non ci sono altri nomi, almeno ad oggi, che in quell’area si affacciano.
Intanto Rifondazione Comunista si prepara alle prossime elezioni comunali presentandosi come voce significativa: “Il candidato a sindaco e le alleanze dovranno nascere da un confronto attorno a un programma condiviso per “un’altra Marsala”, respingendo ogni trasformismo e ricucendo il rapporto fra amministrazione e cittadini. Il giudizio sull’attuale governo cittadino è «del tutto negativo»: rimpasti continui, frammentazione consiliare, debiti fuori bilancio, promesse disattese e cattiva gestione di servizi essenziali – dalla raccolta dei rifiuti all’illuminazione pubblica – impongono, a loro avviso, un profondo rinnovamento. Per questo il partito renderà pubblica – senza attendere la campagna elettorale – la propria piattaforma, aperta al confronto con partiti, movimenti e associazioni radicati sul territorio e nettamente distinta dalle “liste civiche” nate per riciclare vecchi esponenti. Rifondazione rivendica con trasparenza la propria identità e concepisce il Comune come soggetto politico attivo, capace di rappresentare i cittadini presso i livelli istituzionali superiori e di promuovere cultura civica”.