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09/07/2025 22:00:00

Il dissalatore di Porto Empedocle sarà pronto dopo l’estate

Il dissalatore mobile di Porto Empedocle non sarà pronto per affrontare l’emergenza idrica dell’estate 2025. È quanto emerso oggi dal tavolo tecnico che si è tenuto in Prefettura ad Agrigento, alla presenza dell’On. Ida Carmina (M5S), del Commissario per l’emergenza idrica Nicola Dell’Acqua, di Siciliacque, dell’Autorità Portuale, della Capitaneria di Porto e del Comune.

 

«Ringrazio il Prefetto Caccamo per la tempestività – ha detto l’On. Carmina – ma restano molti dubbi. Il dissalatore mobile non sarà operativo nei tempi promessi, e intanto si è scelto un sito molto delicato: la spiaggia di Marinella, cara agli empedoclini e simbolo della nostra identità culturale, legata a Pirandello e Camilleri.»

Un altro tema delicato è quello dello scarico della salamoia, che contiene sostanze chimiche e può danneggiare il mare e la salute. «Non basta buttare l’acqua salata vicino alla costa – ha spiegato Carmina – bisogna portarla subito a 800 metri al largo, per evitare danni ambientali. Questo è tecnicamente possibile e va fatto da subito.»

Buone notizie invece sul monitoraggio ambientale: sarà costante, con il supporto dell’Università di Palermo, e verranno pubblicati report settimanali sulla salinità del mare. Carmina ha anche sollevato il problema dei disagi per i commercianti, causati dai lavori in città: strade rotte e traffico bloccato in piena estate. Il Commissario ha aperto alla possibilità di risarcimenti.

 

Per il futuro, la speranza è nel revamping del vecchio dissalatore fisso nella zona ASI, che dovrebbe partire entro fine anno. Ma anche qui c’è un ostacolo: il progetto del rigassificatore, che – secondo Carmina – potrebbe aver influenzato la decisione di spostare il dissalatore sulla spiaggia.

«Il rigassificatore – ha concluso la deputata – è pericoloso e incompatibile con il nostro territorio. Porto Empedocle non può continuare a essere penalizzata. Dobbiamo puntare su turismo, cultura e ambiente, non su impianti rischiosi che bloccano lo sviluppo della città e dell’intera provincia.»