Il silenzio assordante intorno agli Skark è rotto da due new entry. Quello con un background sostanzioso è Alessandro Cappelletti, proveniente da Sassari, un playmaker che dovrà alternarsi in cabina di regia con Ford e Arcidiacono. 30 anni, ma notevole esperienza sia in A2 che nella Massima Serie. Caratteristiche tecniche sicuramente diverse da Robinson, il titolare di cattedra dello scorso torneo. Giocatore molto riflessivo, perimetrale, geometrico e con tendenze a movimentare e coinvolgere l’intera squadra. Affidabile sotto tutti i punti di vista, sia fisico che tecnico.
Un UFO invece l’americano Matt Hurt, ala grande di 2.06, proveniente da Melbourne. Non certo una stella di prima grandezza, per non essere stato scelto al Draft NBA nel 2021 e quindi costretto a girovagare nella Summer - League e nella G-League, prima di fare una breve apparizione in NBA con i Grizzlies ( 8 partite con 4 punti e 2 rimbalzi di media) e successivamente approdare nel campionato Australiano, con numeri altisonanti ( 20 punti, più di 7 rimbalzi), da considerare sempre con beneficio di inventario, considerato che tra LBA e campionato Australiano esistono almeno due piani di differenza.
Un roster quasi al completo, dunque: manca solo un pivot puro, un centrone con muscoli, centimetri e soprattutto rimbalzi, un atleta con le caratteristiche di un quaterback del football USA, dotato di lancio lungo e preciso tale da aprire il campo ad una transazione primaria. Una strategia di gioco molto gradita a Coach Jasmin Repesa, riconfermato da Antonini anche se non è stata ufficializzata la sua posizione. Qualcosa di diverso per quanto avviene in Marina in cui il comandante è il primo a mettere piede sulla nave che gli viene affidata. Ma è chiaro ed evidente che il “Buster” Repesa vuol vederci chiaro prima di apporre la propria, preziosa firma su un contratto che dovrebbe legarlo agli Shark per altri due anni. Ad una prima occhiata non sembra proprio che il roster costruito sia superiore da un punto di vista tecnico a quello dello scorso torneo. Sono andati via stelle di prima grandezza come Robinson a Parigi, Horton a Venezia e Galloway e Yeboah in Turchia, non certo sostituiti, tranne Ford, con giocatori di pari valore tecnico. Mi auguro di essere smentito dai fatti e che le mie previsioni risultino, fallaci.
Il reparto ”cabina di regia” anche con l’innesto di Ford e Arcidiacono ed appunto Cappelletti mi sembra assolutamente all’altezza per dirigere la squadra. Tutti e 3 hanno caratteristiche diverse e il Coach croato può scervellarsi nelle scelte più consone all’andamento del gioco. Nel reparto "guardie” la riconferma di Notae, uno dei migliori dell’intera LBA, costituisce una garanzia considerato che anche i due mastini, Petruccelli ed il neo convocato in nazionale Rossato, sono pienamente affidabili nella fase di contenimento e garanzia in sede di continuità tecnica. Nel ruolo di ali, insieme al riconfermato Alibegovic dovrebbero agire sia Allen, proveniente dall’Ostenda , sia l’ultimo arrivato Hurt. Sulle doti tecniche non ci si può pronunciare al momento. Si conoscono poco: potrebbero diventare degli atleti ad alto rendimento oppure floppare miseramente in un ruolo delicatissimo, che costituisce la vera cerniera tra guardie e pivot. Altro riconfermato Eboua che, impostato agli esordi da ala grande, dovrà trasformarsi in pivot puro. Ha tutte le doti fisiche e tecniche per la reimpostazione poiché in alcune partite ha dimostrato di poterlo fare, nel momento in cui Horton era gravato di falli e costretto ad accomodarsi in panchina.
Attendiamo con trepidazione il nome del pivot annunciato da Antonini, il solito fenomeno, almeno nelle dichiarazioni. Dopo i vani tentativi di far approdare nella città della falce sia Totè che Caruso, cui la Governance si è spesa con defatiganti trattative ci si trova, con campagne di abbonamento già lanciate, alla sua acquisizione. A quanto sembra la scelta ricadrà su un profilo tra i molti individuati. Per quanto attiene ai due “Iunghi” italiani mai arrivati, i retroscena sono molteplici. Ad un certo punto, come si suol dire, sembrava fatta, ma qualcosa sembra non aver funzionato al momento di apporre la firma. In una conferenza stampa il Plenipotenziario se l’è presa con il Procuratore dei due, Comellini, “reo” di avergli rifilato due “sole”, che in romanesco stretto significano fregature. Conosciamo solo la versione del Patron: “Ci ha fatto credere per settimane che prima Totè , poi Caruso sarebbero venuti a Trapani. Poi li ha piazzati dove probabilmente qualcuno gli aveva chiesto di fare”. Troppo sibillina la dichiarazione, soprattutto quel “ Probabilmente” e quel “Qualcuno” andrebbero maggiormente approfonditi ed individuati. Conosciamo bene Antonini: non è il tipo che si trincera dietro cortine fumogene che , invece , nell’ occasione ha voluto utilizzare. Lo preferiamo quando usa i bengala per rischiarare la scena delle operazioni o addirittura quando fa esplodere la santabarbara delle munizioni. Ma le squalifiche inflitte e le penalizzazioni subite dalle sue squadre di calcio e basket inclinano, più alla prudenza difensiva che all’attacco ostinato. I suoi strali , pertanto e prudentemente, li indirizza a Procuratori refrattari ai suoi desiderata e non a Istituzioni Sportive (classe Arbitrale e Federazioni) , agli Amministratori della città (Sindaco ed assessori) e, dulcis in fundo , anche ai proprietari di una Società sportiva con gli stessi colori sociali del Trapani, “rei” di non aver accettato le “ allettanti ed irrinunciabili “ offerte provenienti dal lato occidentale della Sicilia. Meglio, di conseguenza, dirottare in politica, mettersi in proprio con un cappellino rosso trumpiano in testa e rendere, almeno nelle intenzioni del Tycoon de noantri “ Make Trapani Great Again” .
Il Sorcio Verde