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26/07/2025 12:34:00

Marsala, pescatore si finge comandante: la Finanza scopre un equipaggio abusivo

Un peschereccio in navigazione nel Mediterraneo con un comandante... fantasma. È quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Trapani nell’ambito di un’operazione di controllo in mare condotta insieme al Reparto Operativo Aeronavale di Palermo. Le Fiamme Gialle hanno intercettato al largo di Marsala un motopesca italiano, partito dalla Spagna e diretto a Malta, con a bordo un equipaggio irregolare e privo dei requisiti minimi di sicurezza.

Durante il controllo, i militari si sono insospettiti nel confrontare la foto presente sul titolo abilitativo alla conduzione dell’unità con il volto di colui che si era presentato come comandante. L’identità non corrispondeva: l’uomo stava dunque usurpando il ruolo, assumendo arbitrariamente il comando della nave. A bordo, inoltre, mancava anche un altro elemento chiave dell’equipaggio: il responsabile della gestione e del controllo dei motori.

Gli accertamenti successivi hanno rivelato che la situazione non era un episodio isolato, ma si protraeva da tempo. Secondo le dichiarazioni rese dai marittimi, il vero comandante era assente e aveva lasciato il timone nelle mani di un collega, privo dei requisiti per farlo.

Il falso comandante è stato denunciato all’autorità giudiziaria per usurpazione del comando, falsa dichiarazione di identità e per esercizio abusivo della professione. Il vero comandante, invece, dovrà rispondere dell’accusa di abbandono abusivo del comando e di induzione all’esercizio abusivo di una professione. Anche il resto dell’equipaggio è finito nei guai: dovranno rispondere del reato di falsità ideologica per aver mentito sull’identità del comandante a bordo.

L’operazione si inserisce nell’attività costante della Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale e della sicurezza della navigazione, che prevede il monitoraggio continuo dei traffici marittimi e il controllo delle unità in mare. I militari sottolineano che gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a eventuale condanna definitiva.

Un episodio che mette in luce, ancora una volta, l’importanza dei controlli in mare e i rischi legati all’improvvisazione e alla mancanza di professionalità su unità operative, specie in un settore delicato come quello della pesca.