A Castelvetrano arrivano i pignoramenti, con qualche disfunzione e una novità rispetto all’anno scorso. La disfunzione viene fatta rilevare dalla consigliera di opposizione Enza Viola che, dalla sua pagina Facebook, ha parlato di violazione del diritto alla difesa, per quei casi in cui la mancata notifica dell’atto di pignoramento del conto corrente non permetta a chi lo riceve di proporre opposizione, impedendogli di esercitare un proprio diritto fondamentale.
La novità, introdotta da quest’amministrazione e approvata dal consiglio comunale, sta invece nella
possibilità di rateizzare il debito anche dopo aver subito un pignoramento. Questa nuova norma stabilisce che, presentando un’istanza di rateizzazione e procedendo al pagamento delle rate, il pignoramento venga ritirato.
Una modifica non da poco. In passato infatti, un vecchio regolamento comunale prevedeva che, una volta effettuato il pignoramento, non fosse più possibile rateizzare. Una disposizione “sbagliata”, secondo il sindaco Giovanni Lentini e “in contrasto con la legge nazionale”.
I casi di mancata notifica invece, secondo il primo cittadino, sarebbero davvero pochi. Così almeno gli è stato comunicato dagli uffici tecnici.
Ma se dovesse succedere, la consigliera Viola ha indicato diverse vie d’azione:
Nel caso non si abbiano altri fondi disponibili oltre a quelli pignorati, ci si dovrebbe rivolgere ad un legale e inviare una diffida alla società di riscossione, chiedendo la revoca dell’atto per mancata notifica ed avviando una rateizzazione.
Se invece si è in grado di iniziare a pagare, ci si può recare all’Ufficio Tributi e richiedere una rateizzazione del debito, sbloccando di fatto la procedura di pignoramento.
Infine, nel caso il pignoramento del conto arrivasse a chi ha già pagato o ha una rateizzazione attiva, si può, presentando un’istanza al comune, richiedere l’annullamento del pignoramento.
Lentini però è molto diretto: “se si vogliono i servizi, i tributi bisogna pagarli”. E dal comune fanno sapere che gli incassi sono cresciuti e che l’attività di recupero non riguarda soltanto la tassa per la raccolta di rifiuti, ma tutte le imposte comunali, dall’Imu, all’acqua e all’occupazione di suolo pubblico.
I pignoramenti, in ogni caso, servono a tentare di risanare il debito complessivo del comune di Castelvetrano, che si aggirerebbe intorno ai 50 milioni di euro.