È una sentenza destinata a fare scuola quella emessa dal Tribunale di Marsala: il Comune non può sospendere l’assistenza scolastica per un alunno con disabilità solo sulla base della certificazione INPS. A stabilirlo è stato il giudice che, accogliendo il ricorso presentato dalla famiglia del piccolo Federico, ha difeso con forza il diritto all’inclusione scolastica.
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l caso riguardava la sospensione dell’assistenza ASACOM, il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione, fondamentale per garantire la partecipazione attiva degli studenti con bisogni educativi speciali alla vita scolastica. Il Comune, in questo caso, aveva ritenuto sufficiente la sola documentazione INPS per interrompere il servizio, senza tener conto del Piano Educativo Individualizzato (PEI) approvato dalla scuola e fondato sul profilo di funzionamento redatto dalla Neuropsichiatria.
Ma il Tribunale ha detto no. Il PEI è vincolante, ha stabilito il giudice, e costituisce il riferimento principale per la definizione del percorso scolastico di ogni studente con disabilità. “Nessuna burocrazia può impedire a un minore fragile di essere incluso e sostenuto nel suo percorso scolastico”, ha commentato l’avvocata Valentina Piraino, legale della famiglia.
La sentenza è stata salutata come una grande vittoria di civiltà, non solo per Federico, ma per tutte le famiglie che ogni giorno si battono per il diritto all’inclusione scolastica dei propri figli. Un ringraziamento speciale è andato anche a chi ha accompagnato la famiglia in questo percorso: Giosy Cataldo e Peppino Lentini, “per averci creduto fino in fondo”, ha aggiunto l’avvocata.